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AGRIETOUR-SALONE DELL’AGRITURISMO (14/16 NOVEMBRE) - LA CAMPAGNA VISTA DAGLI ITALIANI: PIACE E CRESCE IL NUMERO DI AGRITURISTI. L’INDAGINE SWG SVELA SEGRETI E POTENZIALITÀ. IL WEB È LA PRIMA FONTE DI INFORMAZIONE PER LA VACANZA RURALE

Per 19 italiani su 100 è la campagna la meta ideale della vacanza. Gli habitué dell’agriturismo (oltre 16.500 strutture in Italia) sono persone con una possibilità di spesa medio-alta e un elevato livello culturale e internet è la loro principale fonte di informazione. Rimane ancora vasta , però, la fascia di utenti che potrebbero entrare in contatto con l’agriturismo ma che ancora non lo hanno fatto. Lo rivela una recente indagine Swg - Fondazione Campagna Amica, presentata a AgrieTour, il salone nazionale dell’agriturismo, che ha visto il riunirsi tutto il settore per confrontarsi sulle nuove possibilità di mercato.
L’indagine Swg - Fondazione Campagna Amica ha individuato un preciso target di potenziale allargamento del mercato molto interessante per gli operatori agrituristici. Degli appassionati alla vacanza in campagna, in media, il 18% alloggia in agriturismo mentre il 26% lo fa solo occasionalmente; per un altro 22% la vacanza in campagna coincide con la seconda casa di proprietà, mentre ben il 34% degli italiani, che pur si dichiara attratto dalla vacanza in campagna, anche per motivi culturali ed enogastronomici, non è ancora intercettato dall’attuale offerta agrituristica.
“Dall’indagine - commenta Carlo Hausmann dell’Osservatorio nazionale dell’agriturismo - si evidenzia chiaramente che è quanto mai importante proporre soluzioni che incontrino le esigenze emergenti (svago, relax, rapporto con la natura, accoglienza dei più piccini). Vanno poi ottimizzate le peculiarità dell’agriturismo, quelle legate alla presenza dell’imprenditore agricolo e della sua famiglia che, in qualche modo, invita il visitatore a condividere alcuni momenti della sua pratica quotidiana”.
Fra i clienti abituali dell’agriturismo il 25% ha una laurea, e oltre il 50% è diplomato; una capacità di spesa di 2.266 euro al mese per famiglia e una spesa annuale pro-capite per la vacanza di 952 euro. La prima fonte di informazione dei clienti abituali è internet e poi giornali quotidiani e guide di settore. In Italia ormai quasi il 50% delle prenotazioni della vacanza rurale avviene on line. Questo dato potrebbe diventare ancora più fondamentale se sarà possibile ridurre il digital divided, ovvero l’assenza di canali a banda larga nelle campagne italiane.
“L’immagine del settore agrituristico - afferma Roberto Weber, presidente della società di sondaggi Swg - sia per qualità che per intensità è probabilmente superiore alla sua effettiva capacità di soddisfare la domanda, specie quella potenziale. Si notano però segnali di “fatica” nel pubblico per quanto riguarda in termini di prezzo e una difficoltà a misurarsi con l’offerta dei bed&breakfast e appartamenti privati che riescono a drenare una parte significativa di chi si avvicina alla campagna e sempre più spesso confuse con agriturismo”.

La fotografia - L’Osservatorio Nazionale dell’Agriturismo dà i numeri: un settore sano, quello dell’agriturismo, con ancora molte potenzialità da esprimere per il futuro
+6,7% dell’offerta; +4% della domanda. L’agriturismo tiene alla attuale crisi del turismo. E’ la fotografia di un settore che ha saputo rispondere alle contingenze economiche sfavorevoli rinnovando la propria offerta. Respira dunque, e anzi rappresenta una vera e propria risposta alla crisi degli arrivi l’agriturismo italiano.
Con il 2008 in Italia gli agriturismi hanno superato quota 18mila strutture con un incremento del 6,7 per cento (+1.240 sulla fine 2006), di cui 14.810 con alloggio (per 179.000 posti letto), 8.410 quelli che fanno ristorazione, 2.664 degustazione. In forte crescita le attività collaterali (9.643 strutture, con un aumento medio del 10%) che puntano alla valorizzazione del territorio, inteso come ambiente e cultura.
Tra le preferite l’Osservatorio nazionale dell’agriturismo annovera l’escursionismo (3.130), l’equitazione (1.550), il trekking (1.465), ma anche osservazioni naturalistiche e mountain bike (2.311), oltre a diversi sport (3.680) e ai corsi (1.025) in particolare di cucina.
Per il 2007 si può stimare un consolidamento della domanda rispetto all’anno precedente, ed esclusivamente grazie alla componente estera (+8%) mentre quella italiana avrebbe visto una riduzione del 2%, mentre l’offerta ha continuato a crescere per la spinta generata dalla diversificazione del settore agricolo.
Il giro d’affari complessivo è stimato in oltre 1.000 milioni di euro, con un fatturato medio delle aziende che appare in leggera ma progressiva diminuzione visto l’aumento del numero delle unità, arrivando ad attestarsi poco al di sotto dei 60.000 euro. Si tratta di un ammontare decisamente ridotto anche qualora si consideri la natura “complementare” dell’attività agrituristica rispetto a quella agricola, che certo non può favorire l’auspicato incremento della quantità e del livello qualitativo dei servizi offerti e che spesso non consentono il raggiungimento di adeguati livelli di redditività. “Adesso le imprese devono saper puntare al miglioramento e alla specializzazione della propria offerta - spiega Carlo Hausmann, responsabile scientifico di AgrieTour - perché esiste una fetta di mercato non ancora esplorata dal settore che è formata da giovani con cultura medio-alta che pretendono oltre all’offerta paesaggistico-ambientale, anche maggiore attenzione alle attività collaterali legate al territorio”.
La Toscana resta la capofila nell’offerta turistica nazionale rappresentando il 22,7% delle aziende ma crescono sempre di più altri territori come il Veneto che detiene il 6,7% del totale nazionale. Complessivamente, si conferma una presenza agrituristica capillarmente diffusa e storicamente radicata in Toscana e Alto Adige, ove sono localizzate, rispettivamente, 3.798 e 2.916 aziende. L’attività agrituristica presenta dimensioni significative anche in Veneto (1.124), Lombardia (966), Umbria (952), Piemonte (795), Emilia-Romagna (772), Campania (734), Marche (670) e Sardegna (656). Fra gli incrementi più consistenti va segnalato quello delle Marche +27,4% (con 677 strutture, +144 sul 2005); il +18% dell’Emilia Romagna (+118); l’Abruzzo + 16,6% (535, +76). Crescono anche il sud (+8.4) e isole, con Sicilia +10.2% (377 agriturismi) e Sardegna + 7.4%. Svetta la Toscana nelle quote rosa, regione in cui le donne gestiscono ben 1.536 agriturismi, pari al 40% dei conduttori toscani (contro una media nazionale del 34%).

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