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FILIERA

Agrinsieme: prodotti agricoli sottocosto e aste a doppio ribasso sono concorrenza sleale

La presa di posizione (Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza Cooperative) in Commissione Agricoltura alla Camera
AGRICOLTURA, AGRINSIEME, GDO, Non Solo Vino
Agrinsieme: prodotti agricoli sottocosto e aste a doppio ribasso sono concorrenza sleale

“La vendita di prodotti agricoli sottocosto e le aste a doppio ribasso sono attività distorsive del mercato, che ledono la dignità dei produttori agricoli e minano la stabilità dei loro redditi, sfruttandone la frammentazione e lo scarso potere contrattuale. Tali pratiche vanno quindi a tutti gli effetti considerate delle forme di concorrenza sleale, poiché travalicano le logiche di concorrenza, imponendo prezzi che nulla hanno a che vedere con il mercato, ma sono dettati dalla asimmetria contrattuale che penalizza il contraente più debole”. Ecco la posizione di Agrinsieme (il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari), illustrata oggi dal coordinatore Franco Verrascina all’audizione informale in Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati sul fenomeno della vendita dei prodotti agricoli sottocosto e delle aste a doppio ribasso.
“Quello della vendita dei prodotti agricoli e agroalimentari sottocosto è un fenomeno che vede gli acquirenti riconoscere ai fornitori prezzi talmente bassi che i ricavi non bastano neanche a coprire i costi di produzione; le aste elettroniche al doppio ribasso sono invece un meccanismo perverso, sempre più diffuso, che va letteralmente a ‘schiacciare’ intere filiere produttive, poiché ha come principale effetto quello di scaricare sui produttori agricoli il ribasso dei prezzi delle derrate”, ha ricordato il coordinamento che riunisce Cia - Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari.

Per Agrinsieme, “non bisogna demonizzare la Gdo, che è e deve essere un importante alleato per politiche di filiera che rafforzino e valorizzino i prodotti agricoli italiani di qualità, ma vanno necessariamente rivisti i rapporti di forza che regolano la contrattazione, eliminando le asimmetrie contrattuali.
L’Italia ha già una normativa in materia, che va pienamente attuata, mentre a livello comunitario va sostenuta l’approvazione della direttiva sulle pratiche sleali che, per la prima volta, inquadra a livello nazionale tali materie e che deve sicuramente considerare anche sottocosto ed aste al doppio ribasso, come pratiche da contrastare. Il principale obiettivo - conclude il coordinamento - deve essere la tutela dei soggetti più deboli, i quali a causa del loro scarso potere contrattuale rispetto ai grandi operatori della filiera sono in generale maggiormente esposti a pratiche commerciali sleali, quali appunto la vendita di prodotti agricoli sottocosto e le aste a doppio ribasso”.

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