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AL “DI VINI PROFUMI” (28 MAGGIO), A PRATO, IN TOSCANA, PREMIO PER LUIGI VERONELLI, GRANDE ESTIMATORE DEL “CARMIGNANO”, VINO DISCIPLINATO GIA’ NEL SETTECENTO CON UN DECRETO DA COSIMO III

La “riscoperta” del toscano Carmignano, in anni recenti, si deve ad un grande estimatore, Luigi Veronelli: “davvero Carmignano può rivendicare, con orgoglio, d’essere la prima delle denominazioni, e non solo d’Italia”. E così Prato, per un giorno, dimentica di essere una delle capitali del mondo del tessuto, e valorizza la sua tradizione enologica millenaria del territorio, conferendo al “maestro” della critica enogastronomica italiana Luigi Veronelli un premio speciale (la consegna a Carmignano il 28 maggio). L’evento, in collaborazione con l’Enoteca Italiana di Siena, è organizzato dalla Provincia di Prato e dalla Strada del Vino di Carmignano e vede anche una degustazione guidata in anteprima del Carmignano 1999.

Questa piccola ma nobile docg copre meno di 200 ettari di vigneto, ma imbottiglia una vera gemma dell’enologia mondiale: quel Carmignano che, nel ‘300, il grande mercante Francesco di Marco Datini prediligeva e che Cosimo III disciplina con un decreto ed un bando nel 1716, creando così la prima denominazione della storia dei vini.

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