“Come riconoscimento per l’opera internazionale che ha compiuto al servizio della comunità mondiale della vite e del vino”: è la motivazione con la quale l’Office International de la Vigne e du vin, l’Onu della vite e del Vino, che raggruppa 44 Paesi di tutti i continenti e una decina di osservatori, ha conferito il “Grand Prix” al professor Mario Fregoni, ordinario di viticoltura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.
L’Office International de la Vigne e du Vin è un’organizzazione intergovernamentale e ogni 10 anni assegna il “Gran Prix”, una specie di “Premio Nobel” del settore vitivinicolo.
Il presidente dell’Office International de la Vigne e du Vin (Oiv) Peter Hayes (australiano) ha presentato i meriti scientifici ottenuti dal professor Fregoni all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza nel settore della viticoltura, nonché le tappe della carriera quarantennale dell’Office International de la Vigne e du Vin (Oiv), dove è stato eletto presidente della Commissione Viticoltura. Tre libri del professor Mario Fregoni sono stati in precedenza insigniti del Premio dell’Office International de la Vigne e du Vin (Oiv) per le pubblicazioni scientifiche.
Nel discorso di ringraziamento il professor Fregoni ha sottolineato che esiste una discrasia fra contenuto del vino e legislazione. Il detto “In Vino veritas” spesso non corrisponde alla realtà, come esattamente scrisse Dante: “Le Leggi ci son, ma chi pon mano ad elle?”.
Il premiato ha quindi proposto che, tra i valori fondanti dell’Office International de la Vigne e du Vin (Oiv), sia approfondito il tema del valore della verità nel settore vitivinicolo, come base della protezione dei viticoltori e dei consumatori.
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