Le uve sono pronte, tra poche ore sarà tempo di vendemmia per il Vigneto Reale di Villa della Regina di Torino, unico vigneto metropolitano d’Italia e tra i pochi in Europa, insieme a quello di Parigi e Vienna. Una vigna con oltre 400 anni di storia restituita al suo splendore, tra il 2003 e il 2006, grazie a un complesso intervento di recupero e reimpianto promosso dal Ministero per i Beni Culturali e curato dalle Cantine Balbiano, in collaborazione con l’Università di Torino e il CNR: sono 3.200 le barbatelle impiantate, su una superficie di quasi un ettaro, per una produzione di 4.000 bottiglie all’anno. Adagiato sulla collina, il vigneto sorge a pochi passi dal centro storico, offrendo uno sguardo inaspettato sulla città sabauda e dando vita all’unico vino di Torino: il Freisa di Chieri Doc Superiore “Vigna Villa della Regina”. “Qui vediamo l’efficacia di un vigneto sul paesaggio - sottolinea l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Giorgio Ferrero - e anche se non siamo tra le colline Unesco, questa vigna sorge all’interno di una delle Residenze Reali Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Le città sono sempre state più agricole di quanto si possa immaginare, anche Torino”.
“Quando quasi 15 anni fa abbiamo accettato questa sfida non avremmo mai immaginato di poter arrivare fino a qui - ricorda Luca Balbiano, curatore del vigneto - la mia famiglia produce Freisa di Chieri da oltre 75 anni, ma questo è un vino particolarmente speciale, nato da un vigneto storico di cui non esisteva più traccia. Abbiamo accettato di reimpiantarlo per restituire a Torino la sua vigna e il suo vino. Una progetto che ha richiesto moltissimo lavoro e che oggi ci rende particolarmente orgogliosi. Questo vigneto non è solo di grande bellezza, produce anche un ottimo vino”. E a dimostrarlo ci sono i riconoscimenti già ottenuti dal “Vigna Villa della Regina”, unico cru della doc “Freisa di Chieri”, premiato dalle guide. “La produzione potrebbe essere molto più alta - riprende Luca Balbiano - ma abbiamo fatto una scelta di qualità . “Vigna della Regina” è un piccolo miracolo, perché da vigneti così giovani non si ottengono di solito vini di questa caratura. Merito dell’esposizione perfettamente a sud che le regala il sole tutto il giorno e di un terroir molto ricco, rimasto non sfruttato per oltre 50 anni e tornato a vivere solo dopo il recupero. È anche un vigneto più protetto dal rischio di gelate, perché in città la temperatura è più alta anche in inverno. Inoltre è sorprendentemente sano dal punto di vista ambientale. Lo avevamo già verificato con delle analisi prima di partire e i risultati lo hanno testimoniato nel tempo. L’inquinamento cittadino non incide sulla vigna, che è sopraelevata rispetto alla zona urbana e lontana dalla strada. E che sia in ottima salute lo dimostrano anche le arnie situate proprio alle spalle della Villa: le api vivono e prolificano solo dove l’aria è buona. Siamo molto fiduciosi per questa annata: la primavera è stata bizzosa, con piogge frequenti che hanno intensificato il lavoro in vigna, l’estate è stata calda e asciutta. Considerando poi le condizioni uniche di questo vigneto, siamo sicuri che la vendemmia 2018 porterà risultati eccellenti”.
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