In Italia è partita una nuova politica della qualità nella quale le aree come la Franciacorta, riconosciute di eccellenza, devono essere di riferimento per tutto il Paese. Ad affermarlo è stato il ministro delle Politiche Agricole, Giovanni Alemanno, in visita al Consorzio di tutela del Franciacorta. Per il ministro, “le diverse velocità di sviluppo delle differenti regioni agricole non devono essere intese come pretesto per rallentare chi va forte aspettando al traino chi va più piano, ma al contrario è necessario favorire i sistemi di eccellenza consentendo loro di continuare la crescita intrapresa affinché siano modelli da imitare proprio per chi si trova in difficoltà”. Sempre secondo Alemanno, “l'uso delle denominazioni di origine dovrà essere rigorosamente riservato a coloro che fanno realmente della qualità, evitando l”inflazione di tale riconoscimento”. Negli ultimi 10 anni la Franciacorta ha raddoppiato il suo vigneto passando da 730 a 1.600 ettari, con una crescita pari al 120%. Dal 1995, anno di approvazione della Dogc, ad oggi, il mercato del Franciacorta è cresciuto del 70% ed il prezzo medio delle uve è aumentato del 90%.
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