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ALLA RISCOPERTA DEI ROSSI DI VALTELLINA, VINI DI QUALITÀ CHE NASCONO DAL NEBBIOLO, IN TERRAZZAMENTI CON MURETTI A SECCO PATRIMONIO DELL’UMANITÀ UNESCO, SPESSO IGNORATI: FINO AL 4 DICEMBRE NEI RISTORANTI DI MILANO E BRIANZA C’È “SORSI DI VALTELLINA”

In Lombardia esiste un’eccellenza enologica che molti, tra i lombardi stessi, anche tra i gourmet di lunga passione, ignorano o sottovalutano: i vini rossi di Valtellina, vini di eccezionali qualità, tutti a prevalente o esclusivo uvaggio Nebbiolo, vitigno di grande nobiltà, con i loro terrazzamenti sostenuti da muretti a secco, tutelati dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità, che a buon diritto si possono considerare tra i più importanti non solo della regione ma anche di tutta l’Italia e che reggono il confronto con etichette internazionali di grande lignaggio. L’appuntamento per riscoprirli è “Sorsi di Valtellina”, l’evento promosso dal Consorzio di tutela dei vini di Valtellina e Vitaminemilano, editrice della rivista dei gourmand lombardi “Ristorarte”, di scena come prima tappa a Milano e in Brianza fino al 4 dicembre, in 18 ristoranti selezionati che offriranno calici di Valtellina Superiore Docg e Sforzato Docg agli appassionati (info: www.sorsidivaltellina.it).
I rossi di Valtellina, sono vini nati in stretta correlazione col territorio valtellinese, un territorio montuoso e quindi difficile da coltivare ma dalle eccezionali qualità climatiche, soleggiate e asciutte, dove il vitigno Nebbiolo, che qui si chiama Chiavennasca, trova le condizioni ideali per esprimersi al meglio. L’ambiente scosceso, che va da un’altitudine di 300 fino a quasi 800 metri, è stato trasformato dalla forte volontà del contadino valtellinese, che con la sua fatica ha costruito i terrazzamenti sostenuti dai muretti a secco, che si estendono per circa 2.500 chilometri, sulla fascia lunga 60 che va da Morbegno a Tirano, e sono tutelati dall´Unesco come Patrimonio dell´Umanità): questo comporta costi di mantenimento altissimi, che si riflettono sul prezzo finale del vino; d’altro canto, le etichette valtellinesi sono comunque importanti e costano meno di concorrenti di pari qualità, senza nulla da invidiare ad altre bottiglie che hanno tratto vantaggio da un marketing più capillare e aggressivo e che sono da prendere in assoluta considerazione sia al ristorante che a casa.
Per far conoscere questa realtà arriva “Sorsi di Valtellina” nei ristoranti di Milano e della Brianza che offriranno a tutti i clienti un calice di Valtellina Superiore Docg con la prima portata e uno di Sforzato Docg con il secondo piatto. Qui si potrà trovare anche la “Carta d’Identità” dei vini in degustazione, e “Invito in Valtellina”, buono sconto da utilizzare per acquistare i vini preferiti nelle zone di produzione. Le cantine? Eccole: ArPePe, Assoviuno, Balgera, Fratelli Bettini, Cantina Di Villa, Caven Camuna, Consorzio Produttori Del Vino Maroggia, Conti Sertoli Salis, Contadi Gasparotti, Dirupi, Fay, Gianatti Giorgio, Le Strie, Luca Faccinelli, e, ancora, Marsetti Alberto, Menegola Walter, Nino Negri, Pietro Nera, Nobili Nicola, Plozza, Mamete Prevostini, Aldo Rainoldi e Triacca.

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