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ANALISI LIV-EX

Alla scoperta dell’annata 2022 di Bordeaux: un “prologo” climatico e meteorologico

L’ultima vendemmia, ancora in botte, si svela alla “En primeur Week”: alle spalle, temperature record e un’estate tra le più secche di sempre
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L’andamento stagionale a Bordeaux nel 2022

Con la primavera che entra nel vivo, Bordeaux, come da tradizione, si prepara a svelare al mondo l’ultima annata in cantina, la 2022, protagonista della “En primeur Week”, di scena dal 24 al 27 aprile, quando i 131 Châteaux dell’Union des Grands Crus de Bordeaux presenteranno ad oltre 6.000 persone, tra wine merchant e critici internazionali, i campioni di botte di una vendemmia già definita come “estrema”, in virtù di un andamento stagionale segnato dalla siccità costante, dalle ondate di caldo diurne e da una raccolta generalmente precoce, ma anche da una pressione fitosanitaria estremamente bassa e, quindi, da uve di grandissima qualità. Il giudizio finale, ovviamente, spetta all’assaggio, ma per farsi quantomeno un’idea di ciò che ci aspetta, un viaggio nell’andamento climatico che ha caratterizzato la stagione vegetativa a Bordeaux, nel 2022, può essere decisamente utile.

Un prologo all’assaggio, attraverso il “Bordeaux 2022 Weather Report” del Liv-ex, firmato dal giornalista e winemaker a Bordeaux Gavin Quinney, per mettere la 2022 di Bordeaux nel giusto contesto, specie rispetto alle annate più recenti, definita sommariamente come “un’annata di alti e bassi, temperature alte e precipitazioni basse”. Va però sottolineato che la vite, non solo nei vigneti posizionati meglio, ha resistito incredibilmente bene alla siccità e alle lunghe ondate di caldo. La stragrande maggioranza delle uve rosse sono state raccolte nel mese di settembre, proprio come nel 208 e nel 2020, a differenza di grandi annata come come la 2010, la 2016 o la 2019, quando la vendemmia si è protratta fino ad ottobre.

Andando a ritroso, il germogliamento è iniziato a fine marzo, quindi prima delle gelate del 2-5 aprile, che hanno fatto qualche danno tra i vigneti di Bordeaux, con le ultime uve raccolte ad ottobre. Dall’inizio delle fioritura e fino alla fine della vendemmia, la stagione è stata decisamente calda: nelle 20 settimane che vanno dal 7 maggio al 23 settembre, ben 117 giorni (ossia 17 settimane su 20) hanno registrato temperature diurne raggiungere una media di 24 gradi in tutta la regione di Bordeaux, e appena 23 giorni sotto i 24 gradi, talvolta di pochissimo. 72 di questi 140 giorni - più della metà - hanno registrato temperature medie diurne di 28 gradi o più, e 38 giorni di ben 32 gradi o più. Giornate caldissime, mitigate fortunatamente da notti fresche.

Guardando alle precipitazioni, molta dell’acqua caduta a giugno proveniva dagli acquazzoni che hanno seguito le folli ondate di caldo del weekend del 18 giugno, quando molte località dell’Aquitania hanno registrato temperature superiori ai 40 gradi, rompendo i record del 2003. La quantità di pioggia caduta, però, può variare notevolmente da una denominazione all’altra, e se la media è stata di 94 mm per il mese di giugno, a Saint-Émilion il dato è di 69 mm, a Blaignan, nel nord del Médoc, di 158 mm, a Pauillac di 134 mm, a Margaux di 82 mm, a Bourg di 120 mm, a Podensac, a Graves, di 64 mm. Comunque sia, i temporali di giugno, al netto dei danni causati dalla grandine, si sono rivelati una manna dal cielo dopo mesi di siccità.

Nel periodo marzo-settembre il vigneto di Bordeaux ha registrato un totale di 278 mm di pioggia caduta, che fa della 2022 una delle annate più secche degli ultimi anni, simile, in questo, alla 2010. Anche nel 2016, nel 2018 e nel 2020 l’estate fu decisamente secca, con la grossa differenza che le primavere, allora, furono molto piovose. In questo senso, ha giocato un ruolo importante il mese di dicembre, che ha garantito importanti riserve di acqua prima della primavera. In generale, la 2022 è stata in assoluto l’annata più secca degli ultimi 30 anni, da qualsiasi punto di vista la si osservi, ma riducendo l’analisi al periodo maggio-settembre, i dati sulle precipitazioni non sono molto lontani da quelli della 2016 e della 2018, ma anche dalla 2020, annata caratterizzata da un’estate secca e da un’evoluzione del vigneto simili alla 2022, nonostante fosse cominciata con le abbondanti piogge di inizio anno e si fosse conclusa con il doppio delle precipitazioni della 2022 nell’arco dei 12 mesi.

Parallelamente alle precipitazioni, anche le temperature sono state le più alte dal 2009, almeno nei mesi di maggio, giugno, luglio ed agosto, tanto da segnare un divario enorme con il 2021. Le medie complessiva tra maggio e settembre sono state sensibilmente più alte delle medie degli ultimi 5, 10 e 30 anni, specie nei mesi di luglio e agosto. A maggio le temperature medie hanno toccato i 18,7 gradi (contro una media degli ultimi dieci anni di 15,9 gradi), a giugno 21 gradi (contro una media di 19,1 gradi), a luglio 23,4 gradi (media decennale di 21,3 gradi), ad agosto 24,1 gradi (media decennale di 21 gradi), a settembre 18,9 gradi (media decennale di 18,5 gradi).

È in queste condizioni che Bordeaux, nel 2022, ha prodotto 410 milioni di litri di vino (pari a 550 milioni di bottiglie), frutta di una raccolto relativamente bassa, ma comunque superiore al 2013, al 2017 e al 2021, per una media produttiva di 37 ettolitri ad ettaro. Rispetto ai 377 milioni di litri del 2021, la produzione è stata superiore del +9%, ma siamo comunque al 15% in meno della media dell’ultimo decennio (487 milioni di litri, pari a 650 milioni di bottiglie). Il decennio precedente il dato era ancora superiore: 580 milioni di litri di vino prodotto mediamente ogni anno, pari a 770 milioni di bottiglie, ossia il 40% in più dell’annata 2022. In termini di tipologie, l’85% del vino prodotto è rosso, il 5% rosato, il 9% bianco e l’1% bianco dolce.

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