Amanti delle rose? Un cult è mangiarle. Dall’antipasto al dolce, passando per il pane e i distillati, il gelato, le insalate, la pasta, le focacce, le confetture e chi più ne ha ne metta, il fiore più famoso è un ingrediente perfetto per ogni piatto, per di più ricco di vitamine e dalle proprietà antiossidanti. Non più solo nella cosmetica ed in profumeria, sempre di più la rosa profuma anche in cucina, con sempre più chef, pasticceri e raffinati gourmet che la sperimentano nei piatti più insoliti e curiosi, tra nuovi usi ed abbinamenti. Provare per credere a Serramazzoni (Modena), la Città delle Rose, che al suo fiore dedica “Città delle rose 2014 La Salute è Rosa, La Rosa è Serramazzoni”, nei weekend del 24 e 25 maggio e 31 maggio e 1 giugno, con salutari menu con sorprendenti interpretazioni della rosa nei ristoranti e nelle specialità raccontate direttamente dai produttori, ed aperitivi gustolfattivi.
Ma la presenza delle rose in cucina oggi, è la riscoperta di un uso antichissimo: da sempre l’uomo per nutrirsi utilizza i fiori delle rose, le sue bacche e le sue foglie, come dimostrano ritrovamenti fossili e ricette scritte 2.000 anni fa.
“Il nostro territorio è da sempre ideale per la crescita spontanea delle rose - racconta Roberto Viti, presidente del Museo Giardino della Rosa Antica di Serramazzoni - sono infatti diverse le specie che crescono sulle nostre colline e in maggio è possibile ammirarne la meravigliosa fioritura”. E, perché no, anche assaggiarle.
Info: www.museoroseantiche.it
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