Nell’immaginario mondiale, la Toscana è una delle Regioni italiane che per prima viene identificata con il grande vino. Merito di brand territoriali come il Chianti, il Chianti Classico, il Brunello di Montalcino, il Nobile di Montepulciano, Bolgheri e così via. Un sentiment che, però, non è effimero, e si riscontra anche in tanti numeri, e che vede il Granducato enoico ai primi posti sul fronte dell’export (530 milioni di euro tra gennaio e settembre 2014, ma verso un record storico, con il valore dell’export che, nel 2014, dovrebbe raggiungere i 760 milioni di euro), delle quotazioni dei terreni dei territori più importanti e dei vini più blasonati (792,5 euro ad ettolitro per il Brunello di Montalcino), degli ettari vitati a denominazione d’origine (49.534, primato italiano) e della redditività delle bottiglie sul mercato (6,1% per su una media nazionale del 3,8%), e così via. Emerge da un’analisi WineNews aspettando “Buy Wine”, la “borsa del vino” con l’incontro tra i produttori toscani ed i buyer da tutto il mondo (alla Fortezza da Basso a Firenze, il 13 e il 14 febbraio), e le “Anteprime di Toscana” con il debutto sulla scena delle nuove annate dei vini di Toscana, tutti assieme, con Toscana Promozione (a Firenze e nei territori, dal 14 al 21 febbraio; www.toscanapromozione.it).
Partiamo dalle quotazioni dei vini top, primo indicatore della salute del settore enoico: in Italia, tra i vini Doc e Docg, è il Brunello di Montalcino il più quotato in assoluto, con lo sfuso che viaggia sui 792,5 euro ad ettolitro, secondo i dati Ismea, aggiornati ai primi 4 mesi della campagna 2014/2015. Ma benissimo va anche il Nobile di Montepulciano a 347,5 euro ad ettolitro, per esempio, dietro solo a nomi come Barolo e Barbaresco. Bene anche il mondo chiantigiano, con il Chianti Classico che spunta 230,63 euro ad ettolitro, il Chianti Colli Senesi che si attesta a 157,50, e il Chianti sui 152,5. Ottime le quotazioni anche per il bianco più importante della Regione, la Vernaccia di San Gimignano, a 157,5 euro ad ettolitro. Quotazioni, per altro, tutte in crescita sulla campagna 2013/2014.
Sul fronte export, invece, la Toscana è sul podio, dietro solo al Veneto e al Piemonte, con ben 530 milioni di euro esportati tra gennaio e settembre 2014, con la Regione che pesa per oltre il 10% del totale export italiano. Un altro primato che spetta alla Regione è quello degli ettari vitati a Dop (Doc/Docg): ben 49.534 ettari (dato 2013), più di ogni altra in Italia.
Toscana tra le prime Regioni d’Italia anche per la redditività degli investimenti nella produzione enologica: secondo un analisi di WineMonitor-Nomisma, è la Regione con il migliore Ros (Ritorno sulle vendite), con una percentuale del 6,1%, su una media nazionale del 3,8%. O, detto in altre parole, è la Regione che riesce a vendere il suo vino con il margine di guadagno più alto. E anche sul fronte delle quotazioni dei vigneti, se si escludono dal panorama italiano gli ettari più pregiati a Barolo e a Prosecco Docg, con quotazioni che vanno tra i 500.000 e il milione di euro ad ettaro, ma per i quali di fatto non esiste mercato, il Granducato, con le sue denominazioni più importanti è al vertice.
Secondo rilevazioni di WineNews, tra diversi professionisti del settore, un ettaro di vigneto a Brunello di Montalcino è stimato tra i 250.000 e i 350.000 euro, a Bolgheri si va tra i 300 ed i 320.000. Quotazioni elevate, anche se più “abbordabili”, per un ettaro di Nobile di Montepulciano, tra i 150.000 ed i 200.000 euro, e anche per il Chianti Classico, dove nelle sottozone storiche si arriva anche a 150.00 euro.
E ancora, secondo l’ultimo report di Knight Frank, la più grande agenzia di real estate al mondo, il Chianti è il territorio d’Europa che ha visto crescere di più, nell’ultimo anno (+12%) le quotazioni delle proprietà, intese come insieme di vigneti e immobili. Con il triangolo d’oro che è compreso tra Pisa, Firenze e Siena, dove le quotazioni delle aziende sono comprese, stabilmente, tra i 2 e gli 8 milioni di euro.
Numeri che, insieme, testimoniano una volta di più quanto la Toscana del vino, dal punto di vista dell’immagine, ma anche economico, sia importante per l’Italia enoica intera. E anche di quanto Bacco impreziosisca, in maniera sostanziosa, l’economia della Toscana.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025