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ANCORA RECORD PER IL NOVELLO ITALIANO

Quest’anno si vociferava che il Novello dopo oltre 10 anni di ascesa avrebbe registrato la prima battuta d’arresto. Le prenotazioni (va ricordato come la maggioranza del Novello, circa l’80%, viene prodotta in relazione alle prenotazioni, ndr), infatti, erano abbastanza in ribasso e quindi si pensava che difficilmente si sarebbe potuto superare il quantitativo dello scorso anno. Man mano che si avvicinava la fatidica data del déblocage del 6 novembre (la data prevista per legge per la commercializzazione del vino Novello), però, le prenotazioni aumentavano e le previsioni si facevano più ottimistiche. Ed alla fine il record è stato battuto anche quest’anno: le bottiglie di Novello 2000, infatti, sono state 18.705.150 che si traducono in un aumento del 9,6% rispetto allo scorso anno (nel ’99 le bottiglie furono 17.067.130). In calo, invece, rispetto il ’99 i produttori di Novello che sono scesi da 343 a 338. Oggi il Novello rappresenta circa lo 0,28% della produzione nazionale di vino (148.289 ettolitri contro 49.920.000 ettolitri) ma riesce a generare un fatturato sul mercato del consumo di circa 144 miliardi di lire. Quella del Novello è certamente un’ascesa rilevante se si considera che si è passati dai 5 milioni di bottiglie del 1987 (il primo anno del Salone del Novello di Vicenza) ai quasi 19 milioni di quest’anno con un incremento, quindi, del 281,7%. La regione leader nella produzione del Novello si conferma anche quest’anno il Veneto con circa 6 milioni di bottiglie (+14,1% sul ’99) seguita dalla Toscana con 3,1 milioni di bottiglie (-1,8% sul ’99) e dal Trentino con 1,5 milioni di bottiglie (+1,7% sul ’99). Da rilevare anche quest’anno come vi sia una forte concentrazione aziendale: il 16,6% dei produttori, infatti, produce il 66,5% delle bottiglie di Novello. Va inoltre segnalato come continuino ad aumentare i produttori maggiori (quelli che producono più di 100.000 bottiglie sono ormai 56 contro i 50 del ’99).

Crescono i prezzi del Novello

Il prezzo medio del Novello quest’anno, secondo le dichiarazioni dei produttori, è stato di 7.692 lire, con un aumento del 4,6% rispetto allo scorso anno e del 7,6% rispetto al ’98. Il Novello più caro è quello toscano che con le 9.095 lire (del 18,2% superiore alla media nazionale). Il meno caro, invece, è ancora quello dell’Emilia-Romagna, che si attesta a 6.442 lire (inferiore del 16,2% rispetto alla media nazionale).

La Cavit è la leader del Novello

Il maggior produttore di Novello in Italia è la trentina Cavit, che quest’anno ha raggiunto una produzione di 915.000 bottiglie (con i suoi marchi “Fiori d’inverno” e “Terrazze della Luna”). Nella classifica dei gruppi produttori la Cavit è seguita dal gruppo Zonin, con una produzione di 846.000 bottiglie e dal Gruppo Italiano Vini (Giv) con 520.000 bottiglie. Se si osserva, invece, la graduatoria riferita alle aziende singole, la Cavit rimane prima con le 605.000 bottiglie dei Fiori d’Inverno, ma è seguita dal “Santa Costanza” della Banfi che ha raggiunto quest’anno le 540.000 bottiglie e dal “San Giocondo” di Antinori con 500.000 bottiglie. Da segnalare come nei primi 5 posti di quest’ultima classifica, ci sono le aziende leader delle nostre due grandi isole: per la Sicilia, il “Corvo” del Duca Salaparuta con 400.000 bottiglie e per la Sardegna il “Rubicante” di Sella & Mosca sempre con 400.000 bottiglie.

E’ il merlot il vitigno principe dei Novelli

I Novelli di quest’anno sono figli di ben 64 vitigni. Questa è la principale differenza con il Beaujolais francese, frutto di un solo vitigno il Gamay. Il vitigno maggiormente utilizzato dai produttori di Novello italiano è il merlot presente in 97 vini, seguito dal Sangiovese (78 vini) e dal Cabernet (72 vini).

Ma i Beaujolais Nouveau sono ancora lontani

Nonostante la crescita, la produzione del nostro Novello è ancora ben lontana da quella dei Beaujolais Nouveau francesi che attualmente è di circa 60 milioni di bottiglie. La produzione totale di Beaujolais, in una media di 11 anni, è di 1.363.200 ettolitri per anno. Il 45% diventa Nouveau, e di questo più del 50% va all’estero. Purtroppo, per quanto riguarda il nostro Novello non si sa esattamente la percentuale dell’export. Si sa, però, che il principale paese di esportazione è la Germania che con 97 spedizioni precede di gran lunga Olanda e Giappone con 27 spedizioni.

Al via l’Istituto nazionale del vino Novello

La costituzione ufficiale risale al 26 settembre, ma al Salone del Novello di Vicenza, si è riunita la prima assemblea del neonato Istituto nazionale del vino Novello. Era già da alcuni anni che molti produttori di Novello sentivano la necessità di avere un organismo che coordinasse la produzione e la promozione del Novello ma poi, per varie ragioni, non si riusciva mai a trovare la formula adatta. Oggi, promosso da un gruppo di autorevoli produttori (primo fra tutti Gianni Zonin che da anni tentava di arrivare a questo risultato) è finalmente nato l’Istituto. Gli obiettivi principali dell’Istituto sono quelli di promuovere e valorizzare commercialmente l’immagine di questo vino a mezzo di attività promozionali e promopubblicitarie in Italia e all’estero e di difendere la tipologia del prodotto. Oltre alla quota annua di 100.000 lire, l’assemblea dell’Istituto ha previsto un contributo di 20 lire a bottiglia per attività promozionali. Non si tratta di una cifra elevata ma che dovrebbe rappresentare un segnale importante per spingere ancora avanti l’immagine di questo prodotto che, secondo il parere di alcuni, avrebbe ancora notevoli margini di crescita (si ipotizza un raddoppio della produzione in pochi anni).


Fabio Piccoli

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