“Solo il 6 % delle imprese italiane è gestita da giovani imprenditori; nel settore agricolo questa cifra praticamente si dimezza (3,3%). Tutti i giovani aspiranti imprenditori rimarcano analoghe “barriere d’ingresso”: burocrazia, accesso al credito e, per il settore agricolo, difficoltà di acquisire la terra”. Lo ha detto Nicola Motolese, presidente dell’Anga, i giovani di Confagricoltura. “Avviare un’impresa in agricoltura, e poi gestirla, è una fatica titanica - rileva Motolese - Ad esempio, un’azienda agricola media ha un carico burocratico che Confagricoltura ha quantificato in due giorni di lavoro a settimana e oltre 100 in un anno, che vengono sottratti all'attività imprenditoriale vera e propria”.
“Una nostra ricerca - ricorda il presidente dei giovani di Confagricoltura - individua nelle imprese condotte da giovani quelle con una maggiore vitalità, che innovano, si collocano in nicchie di mercato remunerative e puntano su politiche commerciali evolute”. Ma proprio perché queste imprese hanno maggiori prospettive di medio e lungo termine “serve un quadro legislativo stabile con politiche mirate, che diano sostegni e certezze almeno quinquennali ai giovani che si mettono in gioco, per permettere di programmare gli investimenti”.
“Confagricoltura - conclude Nicola Motolese - ha sempre sottolineato la centralità dell’agricoltura, settore portante su cui sviluppare le filiere, in primis quella alimentare; ma non solo. Il comparto agroalimentare rappresenta il 15-16% del Pil, senza considerare le positive ricadute socio-ambientali e culturali generate a favore della collettività”.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025