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ANSA

Vino: Winenews, vendemmia 2012 dall’Europa all’Atlantico. Usa, Napa Valley al top; Champagne, raccolta peggiore ultimi anni ... Mentre in Italia si guarda con preoccupazione al meteo e alle ondate di calore per la vendemmia già in corso in molti territori, spiega Winenews, specialmente tra quelli a vocazione spumantistica e dove si coltivano vitigni a bacca bianca precoci (per esempio lo Chardonnay), arrivano notizie di segni decisamente opposti dai vigneti al di qua e al di là dell’Atlantico. Se il 2012, negli Stati Uniti, è stato caratterizzato da una forte siccità, pare che per la produzione vitivinicola a stelle e strisce ci sia però un’eccezione: la California. Secondo il Wine Institute of California, infatti, si preannuncia per Napa Valley e dintorni (da dove arriva la stragrande maggioranza delle produzione di vino Usa) una grande annata sia per la qualità che per dimensioni del raccolto, come sembrano dimostrare le prime uve già portate in cantina, quelle destinate alle basi spumante. Non così per stati come Illinois, Tennessee, Georgia e Nebraska, dove il raccolto dell’uva dovrebbe essere in anticipo di circa tre settimana e potrebbe vedere tagliati i rendimenti fino al 50% rispetto alle medie. Situazione diametralmente opposta quella della Champagne, dove, invece, prosegue Winenews, i vigneti hanno incontrato le peggiori condizioni, da decenni, per la loro crescita, soffrendo per le gelate tardive di aprile che hanno distrutto quasi il 10% della produzione della denominazione, con perdite pari al 40% in alcune zone, per la continua pioggia che è caduta da allora fino ad oggi, e per le non rare grandinate. Nel regno delle bollicine la vendemmia non arriverà che a partire dal 20 settembre (in questa parte d’Europa il grande caldo che ha segnato il bacino del Mediterraneo, non è ancora arrivato), ma anche se le condizioni metereologiche fossero molto buone, sarebbe impossibile recuperare i quantitativi già persi. Per Dominique Moncomble, direttore dei servizi tecnici del Civc (Comité interprofessionel du Vin de Champagne), si tratta di “un andamento stagionale senza precedenti, che ha causato rendimenti medi in calo del 30%, anche se la qualità della vendemmia non è ancora del tutto compromessa”.

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