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ANSA

vino: economista Montezemolo, in genere investimento sicuro a Winenews, warning Fsa in Gb non riguarda mercato “ufficiale” ... Vino e finanza, un’accoppiata riuscita perché, pure nelle turbolenze quotidiane dei mercati, le aziende enoiche quotate si dimostrano molto più solide di altri settori. Eppure, in Gran Bretagna, la Financial Service Authority (l’organo di controllo chiamato a supervisionare il mercato finanziario inglese) ha proposto di vietare la promozione dei cosiddetti Unregulated Collective Investment Schemes ai piccoli investitori. È quanto nota Winenews, sottolineando che “non si tratta però del mercato “ufficiale”, ma di quel mercato parallelo”. Come spiega allo stesso a WineNews il professor Stefano Cordero di Montezemolo, direttore dell’European School of Economics, “non disponendo di regole e di informazioni sufficientemente strutturate, dovrebbe essere appannaggio solo di chi ha capacità di valutare queste imprese. Va poi ricordato che le aziende inglesi cui si riferisce la Financial Service Authority si occupano di commercializzazione, e non di produzione, per questo potrebbero essere considerate più “volatili” e quindi meno sicure”. L’azione dell’authority britannica, infatti, prende spunto dal recente fallimento di due società, la Beaumont Vintners e la Bordeaux Uk, che hanno fatto perdere ai piccoli risparmiatori circa 3,5 milioni di sterline: “è il segno, purtroppo, della confusione dei mercati - prosegue l’economista - che dopo anni di deregolamentazione non sono stati in grado di trovare sistemi di controllo efficaci. Non è poi così utile chiudere il cancello quando i buoi sono già scappati. Specie perché a rimetterci sono le piccole aziende che non possono certo quotarsi in borsa per cercare la liquidità di cui hanno bisogno per crescere e strutturarsi”. E questo nonostante “il rischio che i mercati finanziari attribuiscono al settore enoico sia ben più basso del mercato azionario nel suo complesso”. Il “warning” della Fsa, quindi, “è comprensibilissimo, perché i mercati non ufficiali sono sempre rischiosi, ma è bene ricordare, anche ai piccoli investitori interessati al mondo del vino, che sui mercati internazionali ci sono molte aziende che hanno “sovraperformato” rispetto all’andamento medio, confermando il settore come un ottimo investimento”.

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