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SCENARI

Apertura serale dei ristoranti in zona gialla, si allarga il fronte dei possibilisti

Dall’Anci alle Regioni, dalla Fipe a Confagricoltura e Coldiretti, dopo le parole del Ministro Patuanelli, tutti sperano in un passo avanti
ANCI, APERTURE, Coldiretti, Confagricoltura, FIPE, PATUANELLI, RISTORAZIONE, Non Solo Vino
Apertura serale dei ristoranti in zona gialla, si allarga il fronte dei possibilisti

Dopo gli appelli dei sindaci italiani riuniti nell’Anci, della Conferenza delle Regioni (guidata dal presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini), e della Fipe/Confcommercio, come riportato ieri da WineNews e dopo le parole del neo Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli di oggi in Coldiretti, si allarga il fronte dei possibilisti alla riapertura dei ristoranti anche a cena, nelle Regioni e nei territori in “zona gialla”. “Non è una “proposta indecente” quella di riaprire i ristoranti a cena ove possibile, al pari dell’ora di pranzo, nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza e nelle zone gialle”, commenta, in queste ore, Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura.
“Proprio quest’anno abbiamo voluto confermare la partnership con l’Unione Ristoranti del Buon Ricordo - sottolinea il presidente Massimiliano Giansanti - con la convinzione che occorra rinsaldare un patto forte tra agricoltori e ristoratori, perché un ruolo importante può svolgere il settore primario in questo contesto, legato alla valorizzazione dei prodotti della terra. Anche il settore dell’agriturismo sta subendo la crisi legata al Covid. Quando sarà passato questo momento difficile per tutti, e finalmente recupereremo quella socialità che tanto ci manca, dovremo lavorare insieme per un grande progetto di rilancio della enogastronomia italiana, fiore all’occhiello del nostro Paese”.
Anche nel settore vino, Confagricoltura ricorda che il canale Horeca è di vitale importanza per le aziende vitivinicole, che nel 2020 hanno già perso irreversibilmente almeno il 30% delle vendite con danni permanenti.
“Ai ristoratori italiani, che in più occasioni hanno dichiarato di non volere sussidi, chiedendo semplicemente di poter lavorare, va data quella fiducia che meritano, per poter tornare a lavorare con passione e professionalità. È necessario ora agire con urgenza - conclude Giansanti - Ogni giorno che passa i debiti aumentano, e quei ristoranti, ma anche gli agriturismi sopravvissuti al lockdown rischiano di dover abbassare la serranda per sempre”.
“Oltre 4 italiani su 10 (41%) considerano la riapertura dei ristoranti una priorità seconda solo alla ripartenza della scuola”, dice la Coldiretti sulla base di un sondaggio firmato con Ixè, e sottoposto allo stesso Patuanelli nel Consiglio Nazionale dell’organizzazione. Che ha apprezzato le parole di apertura del Ministro, “dopo un anno di aperture a singhiozzo che hanno messo in ginocchio l’intera filiera dei consumo fuori casa che vale 1/3 della spesa alimentare degli italiani per un importo annuale di 85 miliardi l’anno nei 360.000 tra bar, mense, agriturismi e ristoranti. Anche alla luce dell’avanzare della campagna di vaccinazione sarebbe importante consentire le aperture serali che valgono quasi l’80% del fatturato dei locali della ristorazione” afferma il presidente Coldiretti Ettore Prandini, nel sottolineare peraltro che “nei locali della ristorazione sono state adottate importanti misure di sicurezza, quali il distanziamento dei posti a sedere facilmente verificabile, il numero strettamente limitato e controllabile di accessi, la registrazione dei nominativi di ogni singolo cliente ammesso”. Sarebbe una ripartenza importante: secondo le stime Coldiretti, la chiusura totale o parziale della ristorazione è costata alle imprese dell’agroalimentare italiano una cifra intorno agli 11,5 miliardi di euro.

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