Con un nuovo statuto (già approvato dal Ministero delle Politiche Agricole), che ha visto anni ed anni di lavoro di tanti produttori e dirigenti di aziende di Montalcino, il 18 novembre, è stato approvato a Montalcino un più moderno Consorzio del Brunello. L'adozione del nuovo regolamento del Consorzio (che rappresenta il 99% dei produttori), avvenuta senza "scontri" tra aziende, è stata necessaria per adeguarsi alle disposizioni della legge che disciplina i vini docg e precisa anche il ruolo e l'attività dei consorzi di tutela. Lo statuto, totalmente nuovo a quello attualmente in vigore, mette fine ad un lungo lavoro ed a tante discussioni. Impossibile un confronto tra il vecchio ed il nuovo articolato, anche se i compiti più importanti rimangono, chiaramente, quelli di tutelare, valorizzare e curare gli interessi dei vini Brunello, Rosso, Moscadello, Sant'Antimo e delle aziende associate e di svolgere tutte le attività ed i compiti attribuiti ai consorzi dalla legislazione europea e nazionale ed in particolare dalla legge 164/92: in poche parole, vigilanza !. La novità più importante è quella che i 4 consorzi di tutela (Brunello, Rosso, Moscadello, Sant'Antimo) vengono accorpati in uno solo, il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, che verrà disciplinato e regolato sulla base soprattutto della consistenza dell'azienda (fatturato e produzione): "anche se ad ogni consorziato spetta comunque un voto, ogni consorziato - si legge nella bozza - ha diritto in assemblea ad un numero di voti rapportato alla quantità di uva, vino e bottiglie ottenuti, da considerare sono quelli prodotti nell'anno precedente. I quintali d'uva, gli ettolitri di vino e le bottiglie, da considerare derivano dalla somma dei quantitativi delle diverse denominazioni di ciascun tipo di prodotto. E se il consorziato ha più attività produttive, il numero dei voti ad esso spettante è calcolato cumulando i voti di ciascuna delle attività svolte".
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