Il fatturato dell’industria alimentare italiana, terzo comparto per importanza nel manifatturiero, nel 2012 crescerà del 2,1%, a fronte della sostanziale stazionarietà dell’intera industria (+0,2%). E’ la stima dell’Area Research di Banca Monte dei Paschi di Siena, secondo cui, nel 2011, il settore ha avuto un incremento su base annua del +7,5%, superiore al +6,1% previsto per l’industria di riferimento. La stima positiva del valore nominale della produzione nel 2012, è calcolato al netto del blocco dei Tir che sta interessando l’Italia, e che comporta, secondo l’Area Research di Banca Mps, un’erosione del valore della produzione alimentare italiana dello 0,3% ogni settimana.
A fronte del -1,7% (nei primi 11 mesi del 2011) per le quantità prodotte, la crescita dell’industria alimentare italiana deriva interamente dal versante dei prezzi alla produzione che, in particolare per il comparto alimentare, sono largamente influenzati dalle quotazioni delle commodity agricole. L’export (concentrato per oltre il 50% in Germania, Francia, Gran Bretagna, Usa e Spagna) è cresciuto del 9,5%, e Banca Mps prevede una crescita anche per il 2012 (+4,5%). Sul fronte dell’export, però, il comparto continua a soffrire l’accentuata polverizzazione del tessuto imprenditoriale, anche rispetto alla media dell’industria italiana, che ostacola un efficace presidio dei mercati esteri, soprattutto quelli “lontani” ma a maggiore potenziale di sviluppo.
Per il blocco dei Tir, i ricercatori dell’Area Research hanno calcolato il dato sulla base delle stime di Coldiretti, secondo cui ogni giorno di blocco causa una perdita di fatturato pari a 50 milioni di euro al giorno, dovuta ai prodotti deperibili.
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