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BIO: DOPO IL LOGO EUROPEO SCELTO DAI CITTADINI CHE CERTIFICA LE PRODUZIONI AGROALIMENTARI BIOLOGICHE DEL VECCHIO CONTINENTE OBBLIGATORIO IN ETICHETTA DAL 1 LUGLIO, DAL 1 AGOSTO ANCHE IL VINO POTRA’ UTILIZZARLO. FOCUS - I NUMERI DEL BIO BY COLDIRETTI

La certificazione delle produzioni bio europea è realtà: una foglia formata da dodici stelle bianche, su fondo verde brillante con al centro una cometa permetteranno ai cittadini dell’Unione Europea e del resto del mondo di riconoscere i prodotti biologici del Vecchio Continente, anche se Usa e Ue hanno già un accordo di reciproco riconoscimento delle rispettive produzioni dal 1 giugno. Adesso, parte il conto alla rovescia per l’etichettatura del vino come biologico, che arriverà il 1 agosto: l’impatto sarà positivo soprattutto per i viticoltori, specie italiani, leader in Europa per superficie di vigneto bio coltivato, ai quali si aprono nuovi sbocchi per la vendita dei loro vini sul mercato europeo e mondiale. Ora potranno concorrere a pieno titolo con Usa, Cile, Australia e Sudafrica, che dispongono già di norme per i vini biologici. Nella strategia europea per il biologico è quindi centrale l’entrata in vigore del logo Ue il primo luglio e la sua obbligatorietà sul prodotto bio made in Ue, anche sotto il profilo della visibilità e delle garanzie per il consumatore. Ed è proprio questo l’auspicio del commissario all’agricoltura, Dacian Ciolos: ossia che il logo Ue continui a svilupparsi fino a diventare “il simbolo della produzione alimentare biologica, ampiamente riconosciuto in tutta l’Unione e tale da garantire ai consumatori che i prodotti acquistati sono stati ottenuti nel pieno rispetto dei rigorosi standard europei dell’agricoltura biologica”. Va poi ricordato che solo i prodotti bio importati, oltre a quelli sfusi, non hanno l’obbligo del logo e quindi sono più facilmente riconoscibili.

Focus - I numeri del biologico in Italia by Coldiretti

Con un aumento annuale degli acquisti del 9% nel primo bimestre del 2012 il fatturato dei prodotti biologici in Italia negli ultimi dieci anni è triplicato passando - sottolinea la Coldiretti - da meno di un miliardo di euro del 2000 agli oltre tre miliardi di euro attuali ed è quindi importante - sottolinea la Coldiretti - garantire la trasparenza dell’informazione anche alla luce di un aumento delle importazioni da paesi extracomunitari ottenute con standard diversi da quelli comunitari. L’Italia può contare sul maggior numero europeo di imprese biologiche. Al primo gennaio del 2011 gli operatori del settore biologico sono 47.663 mentre la superficie interessata, in conversione o interamente convertita ad agricoltura biologica, risulta pari a 1.113.742 ettari, con un incremento rispetto all’anno precedente dello 0,6%.

Focus - Lo scopo del nuovo logo

Lo scopo principe del nuovo logo, definito “Logo di produzione biologica dell’Unione europea”, è quello di fornire visibilità ai cibi e alle bevande biologiche, unitamente ad un sistema di garanzie che sia effettivamente percepito dai consumatori, e che può essere sintetizzato come segue:
almeno il 95% degli ingredienti agricoli sono stati prodotti con metodo biologico; solo in questo caso può comparire la parola “biologico” o una sua abbreviazione nella denominazione di vendita del prodotto;

il prodotto è conforme anche alle regole del sistema di controllo e certificazione, approvato da ogni singolo Stato membro;

il prodotto proviene direttamente dal produttore (se sfuso) o è preparato in una confezione sigillata;
il prodotto porta il nome del produttore, del preparatore o del venditore ed il numero del codice dell’organismo di certificazione che ha effettuato il controllo dell’ultima operazione prima dell’immissione in vendita. Solo in Italia il legislatore nazionale ha disposto che i prodotti ottenuti in Italia debbano recare altre indicazioni aggiuntive. In particolare, il codice di controllo deve essere preceduto dalla dicitura “Organismo di controllo autorizzato dal Ministero per le Politiche Agricole”;
deve essere inoltre indicato il numero di codice attribuito dall’OdC all’operatore “Operatore controllato n. xxxx”.

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