Le vili azioni intimidatorie e gli ingenti danni provocati all’azienda calabrese di Carlo Siciliani, imprenditore agricole, che aderisce a Confagricoltura, ripropongono con evidenza il tema della sicurezza e della legalità in alcune aree del Mezzogiorno. “I segnali inequivoci inviati dalla malavita organizzata a benemeriti imprenditori, che valorizzano il territorio e creano occupazione in realtà difficili - si legge in un comunicato dell’organizzazione agricola - vanno respinti e richiedono ferme risposte da parte delle Istituzioni e delle forze dell’ordine”. Confagricoltura è in prima linea nella lotta alla illegalità diffusa, a cominciare dal contrasto tenace al lavoro irregolare e sommerso. “E’ una battaglia di civiltà e di primato delle ragioni di un’impresa che si confronta con il mercato, nel rispetto delle regole della trasparenza e della concorrenza corretta”. Le aziende agricole, per loro natura e ubicazione sono, più di altre, esposte alle azioni della delinquenza, senza poter apporre adeguate difese. Ora, oltre alla scontata solidarietà, Confagricoltura chiede una presenza più capillare, a fine di prevenzione e contrasto, delle strutture di polizia sul territorio.
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