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RICORRENZE

Caffè, un rito per il 91% degli italiani (almeno una tazzina al giorno) e un orgoglio made in Italy

Il 1 ottobre è la “Giornata Internazionale del Caffè”. E c’è chi, occupandosi di materassi, vuol sfatare un mito: ha davvero un impatto sul sonno?
CAFFE', ESPRESSO, GIORNATA INTERNAZIONALE DEL CAFFÈ, TAZZINA, Non Solo Vino
Gli italiani bevono almeno una tazzina di caffè al giorno

È la bevanda più diffusa al mondo, eppure 9 italiani su 10 lo considerano un orgoglio made in Italy, rappresentando non solo una bevanda per svegliarsi e ricaricarsi, ma un vero e proprio rito amato dal 91% che ne beve almeno una tazza al giorno e nei momenti di socialità e condivisione con gli altri. Il 1 ottobre si celebra la “Giornata Internazionale del Caffè”, nella quale il Consorzio Promozione Caffè ricorda che il mercato mondiale del torrefatto nel 2022 è valutato in 120 miliardi di dollari e rappresenta consumi pari a 170,8 milioni di sacchi da 60 kg, equivalenti a 3,1 miliardi di tazzine bevute ogni giorno su scala globale. E se gli europei sono i maggior consumatori, con una stima del 55% sul consumo globale nel 2022 secondo l’Organizzazione Internazionale del Caffè, l’Italia, patria per eccellenza dell’espresso, è il settimo Paese consumatore al mondo con 5,2 milioni di sacchi annui, e secondo gli ultimi dati il 73,9% dei connazionali lo beve regolarmente ogni giorno.
Secondo una ricerca Astra 2023 diffusa dal Consorzio, per la maggior parte degli italiani il caffè è una ricarica di forza mentale ed energia fisica (42,2%), un rito personale (35,6%), e un catalizzatore di buonumore e socialità (33,7%) da condividere con gli altri. Sotto il profilo del consumo su 100 caffè, 40 vengono consumati a casa, seguiti dal bar (14 su 100). Macchina a cialde, moka e macchina da espresso automatica restano le modalità preferite con cui gli italiani preparano il caffè (rispettivamente il 42,7%, il 28,8% e il 17,1%). La tendenza di consumo è confermata anche da un’indagine Kellogg Italia in collaborazione con YouGov la quale dimostra che il caffè è la bevanda analcolica più consumata in Italia da oltre 1 italiano su 2 nell’arco della giornata.
E in vista della ricorrenza, c’è anche chi, occupandosi di materassi, vuol sfatare un mito: il caffè ha davvero un impatto sul sonno? Emma - The Sleep Company, marchio d2c fondato in Germania leader mondiale nel settore del sonno (con un fatturato di 873 milioni di euro nel 2022, a +35% sul 2021), ha domandato ai suoi “sleep experts” come godersi la bevanda più amata al mondo senza sacrificare il proprio sonno, sebbene contenga caffeina, che può potenzialmente disturbarlo. “Innanzitutto, bisogna assicurarsi di bere tanta acqua - spiega Theresa Schnorbach, psicologa e scienziata del sonno, specializzata in Psicologia Clinica e Neuropsicologia Cognitiva - la caffeina è infatti un diuretico, il che significa che può aumentare la produzione di urina e portare alla disidratazione, contribuendo così a una scarsa qualità del sonno”. È consigliato anche consumare caffè accompagnato da un pasto per rallentare l’assorbimento della caffeina nel sangue, riducendone così gli effetti stimolanti, e non berlo subito prima di coricarsi. Per chi, invece, è particolarmente sensibile alla caffeina o ha problemi a dormire, una buona soluzione è provare il caffè freddo, che contiene meno acidità e caffeina del classico caffè caldo. Ma l’effetto eccitante della caffeina può risultare molto utile in certi casi. Può capitare a tutti di sentirsi spossati durante il giorno e se non si riesce a rinunciare a chiudere gli occhi e abbandonarsi a un riposino pomeridiano, la soluzione ideale è il “coffee nap”. Bere una tazzina di caffè prima del pisolino aiuta a ridurne la durata e a svegliarsi più attivi, eliminando la stanchezza e contribuendo alla produttività per il resto della giornata, secondo l’esperta. Un altro dato rilevante è che i Paesi che consumano più caffè, come la Finlandia, la Norvegia e l’Olanda, sono anche noti per avere una migliore qualità del sonno rispetto ad altri in Europa. Questo perché la cultura sociale favorisce una migliore pratica del sonno, sia perché gli individui sono più propensi a dare priorità al dormire a sufficienza, sia perché le tradizioni locali (come, ad esempio, la fika) incentivano il relax e la connessione sociale, che possono avere effetti positivi sulla qualità del sonno.
La cultura del caffè in Europa ha una storia ricca e affascinante che negli anni si è evoluta e ha saputo stare al passo con i tempi, anche grazie al ruolo vitale che le caffetterie hanno svolto nel formare il contesto politico, intellettuale e sociale del continente. Che siano i tradizionali cafè viennesi, o i più chic nel cuore di Parigi, le caffetterie europee offrono un ambiente unico alle persone per godersi la propria bevanda calda, mentre intavolano conversazioni intellettuali o semplicemente si rilassano con il people-watching. Ogni Paese europeo ha le proprie tradizioni, ma tutti sono accomunati dal fatto che il momento del caffè non è solo il bere la bevanda, ma una vera e propria esperienza fatta di gusto, storia e socialità.
Il fulcro della cultura italiana del caffè è l’invenzione dell’espresso, che ha dato vita a diverse tipologie di bevande, ognuna con le proprie “regole”, come ad esempio, il cappuccino che per gli italiani va bevuto solo ed esclusivamente la mattina a colazione. Ma in qualsiasi situazione o occasione, per il Belpaese il caffè è una bevanda da consumare sul posto e fa parte di un rituale sociale ben radicato, elemento in comune con la cultura francese. Nei Paesi scandinavi, invece, il caffè è legato al concetto di fika: un’istituzione sociale in cui si beve caffè, solitamente accompagnato da un dolce, insieme ai colleghi di lavoro durante una pausa oppure con gli amici o la famiglia.

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