Oltre 1.200 soci per una superficie vitata di 3.500 ettari, una capacità di lavorazione di 800.000 quintali d’uva, 500 soci viticoltoti ed un fatturato superiore ai 120 miliardi: questi i numeri chiave della Cantina di Soave, la prima cantina sociale italiana, in termini di quantità prodotte e di fatturato, che dal 2001 lancia il "nuovo corso".
La principale missione aziendale che caratterizzerà il futuro dell’importante cooperativa veronese è il coinvolgimento dei soci, già dalle prime fasi di lavorazione del vigneto, nel progetto di miglioramento globale delle produzioni di uve riferite ai territori di pertinenza della Cantina di Soave. Sostanzialmente due gli aspetti più importanti trattati: inserimento di nuove varietà e riconversione degli attuali sistemi di coltivazione della vite: sul primo punto, si tratta di inserire alcune varietà internazionali (cabernet, merlot, pinot) laddove le condizioni pedoclimatiche consentono l’ottenimento di uve ad alto lignaggio, in linea con le tendenze del mercato rivolto sempre più a premiare i vini di alta qualità; sul secondo punto, invece, si tratta di riconvertire un ampio numero di impianti nei sistemi di spalliera e Guyot, con l’intento di ottenere uve di qualità ancora migliore.
La Cantina di Soave è consapevole dello sforzo dei 500 soci viticoltori volto ad attuare cambiamenti compresibilmente lenti e difficili; riconversioni spesso drastiche su un territorio con tradizioni e cultura legate da secoli ad un sistema produttivo composto da poche varietà autoctone, e con un unico sistema di coltivazione (la famosa pergola veronese), comporta uno stravolgimento di abitudini e convinzioni dei viticoltori locali. Per questa ragione, la Cantina di Soave mette a disposizione dei soci tutta l’esperienza e la professionalità dei suoi tecnici ed enologi per avviare e attuare il necessario processo di trasformazione affinché i viticoltori si allineino ai criteri di coltivazione e produzione adottati nelle altri importanti aree di produzione dei grandi vini di qualità.
Fabio Piccoli
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