Nelle cantine del Belpaese, al 31 dicembre 2021, erano presenti 62,9 milioni di ettolitri di vino, 9,6 milioni di ettolitri di mosti e 2,5 milioni di ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione, ossia un valore delle giacenza di vino in crescita del +3,3% su dicembre 2020 e del +21,1% su novembre 2021, cui, come prevedibile, fa da contraltare una diminuzione praticamente simmetrica dei mosti (-23%). Il 56,5% del vino è detenuto nelle regioni del Nord, prevalentemente nel Veneto, il 51,7% di tutto questo vino è a Dop, il 27,6% a Igp, mentre i vini varietali costituiscono appena l’1,2% del totale, ed il 19,5% è rappresentato da altri vini. Inoltre, le giacenze di vini a Indicazione Geografica sono molto concentrate: 20 denominazioni su 526 contribuiscono al 58,7% del totale delle giacenze. Così il report “Cantina Italia”, firmato dal Dipartimento dell’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf).
Come detto, le scorte di vini Dop ammontano a 32,5 milioni di ettolitri, quelle di Igp a 17,3 milioni di ettolitri, e quelle dei vini da tavola a 12,2 milioni di ettolitri. Dietro al Veneto, che detiene da solo il 23,7% del vino nazionale, ossia 14,9 milioni di ettolitri, soprattutto grazie al significativo contributo delle giacenze delle province di Treviso (10,4%) e Verona (8,3%), ci sono la Puglia (7,6 milioni di ettolitri), l’Emilia Romagna (7,1 milioni di ettolitri), la Toscana (5,5 milioni di ettolitri), la Sicilia (5,2 milioni di ettolitri), il Piemonte (4,6 milioni di ettolitri), il Friuli Venezia Giulia (3,5 milioni di ettolitri), l’Abruzzo (3,5 milioni di ettolitri), la Lombardia (2,6 milioni di ettolitri) e il Trentino-Alto Adige (2,5 milioni di ettolitri).
Al top tra le gli stock di vini a Dop e a Igp c’è il Prosecco, con una quota del 10% (5 milioni di ettolitri), seguito da Puglia Igp (5,7% e 2,8 milioni di ettolitri), Terre Siciliane Igp (4,2% e 2 milioni di ettolitri), Sicilia Dop (4,1% e 2 milioni di ettolitri), Salento Igp (3,5% e 1,7 milioni di ettolitri), Delle Venezie (3,2% e 1,6 milioni di ettolitri), Montepulciano d’Abruzzo (3,2% e 1,6 milioni di ettolitri), Toscana Igp (3,1% e 1,5 milioni di ettolitri), Veneto Igp (2,9% e 1,4 milioni di ettolitri), Friuli Dop (2,8% e 1,3 milioni di ettolitri), Rubicone (2,7% e 1,3 milioni di ettolitri), Chianti (2,4% e 1,1 milioni di ettolitri), Conegliano Valdobbiadene Prosecco (1,8% e 884.000 ettolitri), Chianti Classico (1,6% e 811.000 ettolitri), Emilia Dop (1,4% e 717.000 ettolitri), Veronese Dop (1,4% e 686.000 ettolitri), Trentino (1,2% e 621.000 ettolitri), Soave (1,2% e 605.000 ettolitri), Franciacorta (1,2% e 599.000 ettolitri) e Valpolicella (1,2% e 588.000 ettolitri).
La maggior parte dei mosti, invece, è detenuto nelle Regioni del Sud (48%) e del Nord (43%) Italia, con due Regioni che detengono il 67% dei mosti: Puglia (45,1%) ed Emilia-Romagna (21,9%). Rispetto al 31 dicembre 2020, le giacenze di vini Dop sono aumentate del +5,7% e quelle di vini Igp del +4%, mentre le scorte dei vini da tavola segnano un calo del -3,2%. Rispetto a novembre 2021 le scorte di vini Dop sono invece cresciute del +20,9%, quelle di vini Igp del +21,9% e quelle dei vini da tavola del +21%.
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