Nelle cantine italiane, a maggio 2023, sono stoccati 52,9 milioni di ettolitri di vino, 4,9 milioni di ettolitri di mosti e 56.000 ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione (Vnaif). Sul 31 maggio 2022, si osserva un valore delle giacenze superiore per i vini (+4,4%), inferiore per i mosti (-6,7%) e i Vnaif (-36,6%). Sul 30 aprile 2023, il dato delle giacenze è inferiore per tutte le tipologie di prodotto: vini (-6,6%), mosti (-12,2%) e Vnaif (-21,1%). Ecco i dati che emergono da “Cantina Italia”, l’ultimo report redatto dall’Icqrf (l’Ispettorato Centrale Qualità e Repressione Frodi del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare) sulla base dei dati contenuti nei Registri telematici del vino.
Il 55,2% del vino è detenuto nelle regioni del Nord, prevalentemente nel Veneto, dove è presente il 23,8% del vino nazionale (pari a 12,5 milioni di ettolitri), soprattutto grazie al significativo contributo delle giacenze delle province di Treviso (10%) e Verona (8,3%). A seguire Puglia (12,1% e 6,4 milioni di ettolitri), Emilia Romagna (10,8% e 5,7 milioni di ettolitri), Toscana (10,3% e 5,4 milioni di ettolitri), Piemonte (8,1% e 4,2 milioni di ettolitri), Sicilia (7,1% e 3,7 milioni di ettolitri), Abruzzo (5,7% e 3 milioni di ettolitri), Lombardia (4,3% e 2,2 milioni di ettolitri), Trentino Alto Adige (4,2% e 2.2 milioni di ettolitri), Friuli Venezia Giulia (3,8% e 1,9 milioni di ettolitri) e le altre regioni (9,8%).
Il 52,7% del vino a giacenza è Dop, con una leggera prevalenza per i vini rossi (50,9%). Il 27,0% del vino è Igp, con prevalenza del rosso (61%), mentre i vini varietali detenuti costituiscono appena l’1,3% del totale. Il 18,9% è costituito da altri vini. Nonostante il gran numero di Indicazioni Geografiche registrate (526), le giacenze sono molto concentrate; infatti, le prime 20 denominazioni contribuiscono al 62,6% del totale delle giacenze di vini a Indicazioni Geografiche.
Per i vini a denominazione (Dop e Igp), le giacenze maggiori riguardano il Prosecco, con 11,7% del totale e 4,9 milioni di ettolitri. A seguire Puglia (6,3% e 2,6 milioni di ettolitri), Sicilia (4,3% e 1,8 milioni di ettolitri), Salento (4% e 1,6 milioni di ettolitri), Terre Siciliane (3,9% e 1,6 milioni di ettolitri), Montepulciano d’Abruzzo (3,7% e 1,5 milioni di ettolitri), Toscano o Toscana (3,6% e 1,5 milioni di ettolitri), Delle Venezie (3,5% e 1,4 milioni di ettolitri), Chianti (2,9% e 1,2 milioni di ettolitri), Veneto (2,9 e 1,2 milioni di ettolitri), Rubicone (2,2 e 917.00 ettolitri), Chianti Classico (1,9% e 815.000 ettolitri), Conegliano Valdobbiadene Prosecco (1,9% e 797.00 ettolitri), Emilia (1,7% e 724.00 ettolitri, Provincia di Verona o Veronese (1,5% e 620.000 ettolitri), Valpolicella Ripasso (1,5% e 620.000 ettolitri), Primitivo di Manduria (1,4% e 574.00 ettolitri), Franciacorta (1,4% e 570.000 ettolitri), Barolo (1,2% e 525.00 ettolitri), Soave (1,2% e 524.000 ettolitri).
La maggior parte dei 4,9 milioni di ettolitri di mosti è detenuto nelle regioni del nord (51%) e del sud (37,1%) Italia. Due regioni detengono il 59,3% dei mosti, la Puglia (35,3) e l’Emilia-Romagna (24,0%). I vini nuovi ancora in fermentazione sono 55.693 ettolitri, in giacenza per il 62,6% al Nord, per il 17,0% al Centro, per il 13,8% al Sud e per il rimanente 6,6% nelle Isole.
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