“Dona speranza la restituzione di dignità che scaturisce dall’anno sabbatico, perché ci fa volgere lo sguardo a tanti fratelli, soprattutto immigrati, che vengono sfruttati nel lavoro dei campi, che non sempre si vedono riconosciuto il giusto salario nel triste fenomeno del caporalato, forme di previdenza, tempi di riposo. L’Anno Giubilare viene anche perché gli imprenditori agricoli che trattano in questo modo gli operai abbiano un sussulto di coscienza e donino speranza a tanti uomini e donne continuamente sfruttati”. Un appello, importante, a firma della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace incluso nel Messaggio per la Giornata Nazionale del Ringraziamento n. 75 che si celebrerà il prossimo 9 novembre sul tema “Giubileo, rigenerazione della terra e speranza per l’umanità”.
Come è noto, e WineNews lo ha raccontato spesso, il problema del caporalato, una piaga che colpisce uno dei settori più forti ed iconici dell’economia italiana, come quello dell’agricoltura, continua a manifestarsi. Un fenomeno complesso che purtroppo, negli anni, ha interessato anche il mondo del vino e che si manifesta in vari modi. E su cui anche la Chiesa Cattolica Italiana si dimostra sensibile. La riflessione, pubblicata nel sito ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana (Cei), invita nell’Anno Santo 2025 anche a riscoprire “il senso del sabato”, e quindi del riposo tanto per i lavoratori che per la terra stessa. “La celebrazione del Giubileo ci insegna ad essere grati per i doni che riceviamo e a non dimenticare mai che la terra è di tutti”, dicono i vescovi, aggiungendo come “un tempo di festa e di giusta discontinuità dal lavoro, che lo umanizzi e gli dia senso, dona speranza a tutti. Riposare ci rende umani, delimitare la pratica del lavoro - nella quale pure corrispondiamo alla volontà di Dio - apre spazi per vivere le relazioni con lo stesso Signore e con i fratelli per godere di questi beni e per rendere grazie a Dio. Recuperare il senso del Giorno del Signore, che ci vede riuniti per celebrare l’Eucarestia, e del riposo da ogni tipo di lavoro, anche quello agricolo, permette ai cristiani di vivere e di far vivere nelle proprie aziende un tempo nel quale possono costantemente guardare i beni della terra con gratitudine e coltivare meglio le relazioni familiari e con le proprie comunità”.
Un messaggio che tocca anche altri aspetti attuali con cui fa i conti il mondo agricolo, come la sostenibilità e il cambiamento climatico. “La cura della casa comune ed il contrasto al mutamento climatico, a cui richiama l’Esortazione apostolica Laudate Deum, sono impegni che devono vedere in prima fila il mondo agricolo e il sistema agro-alimentare, dal campo al consumatore. Questa nuova visione dell’agricoltura deve basarsi su pratiche agro-ecologiche che valorizzino la terra senza sfruttarla oltre misura, rigenerando la fertilità e salvaguardando l’ambiente e la salubrità dei prodotti alimentari. Dal Giubileo viene una saggezza che siamo chiamati a interpretare perché illumini le buone pratiche agricole del nostro tempo, che vanno conosciute e condivise. Grazie ad essa possiamo abitare la terra dando speranza anche alle generazioni future, sapendo che il Signore benedice chi si prende cura delle sue creature”. E c’è anche un appello a pensare a “quei viventi che sono coinvolti nelle varie attività”, e quindi gli animali, “anche per essi siamo richiamati ad una giusta attenzione al benessere, evitando di farne meri strumenti al nostro servizio”.
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