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L’IMPATTO DEL COVID

Catering, crisi drammatica: a dicembre -100%, in un mese che vale il 18% del giro d’affari

A rischio un’industria della ristorazione da 2,5 miliardi di euro per 1.400 imprese. Che nel 2019 hanno lavorato solo 3 mesi su 12
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Segmento peculiare del mondo della ristorazione, il catering è cresciuto tantissimo negli ultimi anni. Ma l’anno del Covid è drammatico per gli operatori, e lo sarà ancora di più a dicembre, mese strategico per il settore. Come per molti altri settori il mese di dicembre, con le sue festività, rappresenta un periodo fondamentale anche per il mondo del catering - dichiara Paolo Capurro, presidente Anbc (Associazione Nazionale Banqueting Catering) - i numeri parlano molto chiaramente. Il fatturato di dicembre corrisponde, da sempre, al 18% del totale annuo, parliamo di 450 milioni su 2,5 miliardi. Ebbene, per l’ennesima volta, le perdite, rispetto allo stesso mese del 2019, registreranno uno spaventoso -100%”. Una situazione che mette a rischio la vita di tante imprese del settore.

“Come possiamo andare avanti in queste condizioni? Ci siamo impegnati a fare il massimo per offrire un servizio in totale sicurezza - sottolinea Capurro - adottando protocolli ancora più rigidi di quelli previsti dalla legge stessa, eppure dall’inizio della pandemia siamo riusciti a riprendere l’attività solo a settembre, e comunque lavorando a regimi più che ridotti con perdite del 70%. Dopo settembre ancora uno stop. Se guardiamo indietro abbiamo potuto lavorare solo 3 mesi su 12. Una sciagura che impone sostegno maggiore da parte delle Istituzioni, che finora hanno purtroppo fatto troppo poco. Ricordiamo a tutti che il nostro comparto, per cui abbiamo chiesto lo stato di crisi senza ricevere peraltro alcuna risposta, conta 1.400 imprese per 135.000 addetti e 2,5 miliardi di fatturato stimato. Possiamo permetterci di abbandonarlo così? Io non lo credo. Urgono ristori che prendano in esame tutto il periodo della crisi, da marzo a dicembre, e non il solo mese di aprile. Ma sono tante le misure necessarie, dal prolungamento della cassa integrazione per tutto il 2021, all’estensione del credito d’imposta sugli affitti, anch’esso per tutto il 2021. Infine un suggerimento sul fronte del credito bancario, con finanziamenti garantiti con rientro in 20 anni. Aspettiamo un segnale d’attenzione che finora non c’è stato, sperando che non sia troppo tardi”.

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