Dei 25 milioni di consumatori italiani di vino, la maggior parte (16 milioni) lo vedono come “upgrading, rito, mito”. Il grande riposizionamento del vino è insomma a buon punto, stando almeno al sondaggio del Censis, l’autorevole istituto di ricerca da anni attento all’evoluzione dei consumi e dei comportamenti legati al vino: “il vino sta insomma lentamente ma progressivamente lasciando l’immagine di alimento da uso quotidiano o da ricorrenze familiari per configurarsi - spiega il professor Fabio Taiti, presidente del Censis Servizi, che ha condotto il sondaggio su un campione rappresentativo di 1.600 italiani - sempre di più nel consumo fuori casa e in speciali eventi (anche se quasi 18 milioni di italiani dichiarano di essere possessori di un buon stock domestico di bottiglie), nel rapporto con la gastronomia e nella partecipazione ad eventi, progetti e viaggi, visite e turismi legati al mondo del vino.
Il sondaggio, che delinea un livello stazionario dei consumi (per l’82%), permette poi di definire anche un’altra importante tendenza: un orientamento più disponibile a spendere più soldi in una bottiglia ed una maggiore determinazione a sperimentare e ad acquistare in modo più mirato rispetto alle esigenze. Il Censis ha quindi individuato un sintomo di grande vera novità per il settore del vino, l’emergere di una posizione decisamente nuova nei più giovani: “i giovani segnalano - commenta ancora Taiti - i livelli di aumento dei consumi più alti rispetto a tutte le altre classi di età (+10%), hanno migliori performances nella spesa in particolari bottiglie e, soprattutto, denotano livelli alti di associazione mentale del vino con il pensiero alla bella bottiglia, alla suggestione della cantina, alla storia, all’arte, all’enogastronomia del territorio”. Del resto, che le prospettive del mondo del vino si giocheranno in buona parte sul crescente magnetismo dei distretti enogastronomici (le regioni cult sono Toscana, seguita da Piemonte, Veneto, Campania, Umbria) non ci sono dubbi: 5,7 milioni di italiani appassionati del vino programmano weekend alla scoperta di territori ricchi d’arte, storia, ambiente, ma anche di cantine, e 4,3 milioni di “professionisti” del vino frequentano enoteche e wine-bar e comprano guide e riviste specializzate.
LE CIFRE CHIAVE EMERGENTI DAL SONDAGGIO CENSIS
(Dati espressi in milioni o % di italiani che …)
1 - Dispongono a casa di uno stock di bottiglie - 17,7 milioni
2 - Prestano attenzione all’abbinamento cibo/vino - 20,9 milioni
3 - Leggono articoli, libri, riviste in materia di vino - 4,5 milioni
4 - Frequentano enoteche, wine bar, negozi specializzati - 4,3 milioni
5 - Acquistano vino presso supermercati (20,6 milioni), produttori (19,7 milioni), enoteche (7,2 milioni), alimentari (2,1 milioni)
6 - Acquistano vini Novelli - 12,8 milioni
7 - Acquistano vini provenienti da Piemonte (43%), Toscana (34%), Veneto/Nord Est (25%), Emilia Romagna (15%), Puglia (7%)
8 - Hanno intenzioni di visita a zone vinicole - 10,4 milioni
9 - Partecipano a eventi legati al mondo del vino - 5,7 milioni
10 - Fanno associazioni mentali legate al vino con abbinamenti a piatti tipici (13,2 milioni), arte, storia, enogastronomia (9,5 milioni), fascino bottiglie di qualità (3,9 milioni), suggestioni delle cantine (3,1 milioni)
Fonte: Indagine Censis Servizi, 2001
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