Cento anni fa, il 6 giugno 1910, nasceva a Romentino (Novara) in Piemonte, Paolo Bonomi, il fondatore della Coldiretti che è riuscito a dare nel Dopoguerra a 8 milioni di coltivatori italiani ed alle loro famiglie, fino allora più o meno dimenticati ai margini della società, una identità precisa e un sistema giuridico e normativo al pari degli altri cittadini italiani. Lo ricorda il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare il suo impegno civile, sindacale e politico e quanto ha fatto per l’Italia, per la difesa della democrazia, per elevare socialmente e migliorare le condizioni di vita nelle campagne, per la promozione dei valori sociali cristiani.
Bonomi - sostiene Marini - ha forse avuto un po’ di quella follia e di quell’intraprendenza del cristiano che si lancia in imprese impossibili, ma che poi raggiunge inaspettatamente traguardi eccezionali. La Coldiretti è ora una grande forza sociale e si confronta con problemi nuovi, ma - continua Marini - ricorda costantemente l’esempio di Bonomi grazie al quale l'agricoltura italiana è diventata leader a livello internazionale con primati sul piano qualitativo, ambientale e sanitario.
Oggi abbiamo di fronte una nuova sfida e siamo impegnati a combattere contro i nuovi poteri forti che - afferma Marini - sottopagano i nostri prodotti agricoli rubando l’identità e l’immagine della nostra agricoltura. E’ una sfida grande e affascinante che stiamo affrontando con un rapporto più stretto tra agricoltori e consumatori con l’obiettivo di ridare all’agricoltura italiana centralità e protagonismo. La tenacia e la lungimiranza di Paolo Bonomi in questa nuova, intensa stagione rimangono per noi - conclude Marini - solidi punti di riferimento.
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