Come promesso alla “Chianti Classico Collection” a febbraio 2023, dal 1 luglio, le 11 Unità Geografiche Aggiuntive (San Casciano, Montefioralle, Panzano, San Donato in Poggio, Castellina, Vagliagli, Greve, Lamole, Radda, Gaiole e Castelnuovo Berardenga) potranno essere usate nelle etichette della “Gran Selezione”, il vertice qualitativo del Gallo Nero che, inoltre, vede passare il Sangiovese dall’80% al 90% minimo della sua base ampelografica, che potrà essere completata da un massimo del 10% di altri vitigni autoctoni ammessi. Tanto, infatti, prevedono le modifiche al disciplinare del Chianti Classico, approvate e pubblicate nella Gazzetta Ufficiale del 1 luglio 2023.
“È un traguardo storico per la denominazione - dichiara il presidente del Consorzio del Chianti Classico, Giovanni Manetti - e adesso tutti i consumatori potranno finalmente scegliere vini provenienti dalle diverse Uga e apprezzare le sfumature del territorio del Gallo Nero: un ulteriore passo per la valorizzazione delle caratteristiche distintive del Chianti Classico”.
Denominazione regina del vino di Toscana, con 7.000 ettari di vigneto ed una produzione media annua tra 35 e 38 milioni di bottiglie che vanno in 160 Paesi del mondo, Usa, Italia e Canada in testa, e distretto economico che, con il vino come perno intorno al quale ruotano olio, agricoltura di qualità, ristorazione, accoglienza e non solo, muove un giro d’affari stimabile intorno ad 1 miliardo di euro. E che ora punta anche al riconoscimento come Patrimonio Unesco per “il sistema delle Ville-Fattoria nel Chianti Classico”.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024