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LE REAZIONI

Cia-Agricoltori Italiani: condanna per fiori calpestati e comicità su contadini a Sanremo

“Non possiamo considerare arte e spettacolo quanto avvenuto al Festival e la comicità sgradevole fatta sulla pelle e il lavoro degli agricoltori”
AGRICOLTURA, CONTADINI, FESTIVAL DI SANREMO, FIORI, SANREMO, SETTORE PRIMARIO, Non Solo Vino
I fiori di Sanremo

“Non possiamo considerare arte e spettacolo quanto avvenuto al “Festival di Sanremo 2023” con i fiori presi a calci sul palco”, da Blanco, e “la comicità sgradevole fatta sulla pelle e il lavoro degli agricoltori, definiti “falliti” in quanto contadini”, nel monologo del comico Angelo Duro. Arriva, da Cia-Agricoltori Italiani, “la piena condanna per le offese che sono state rivolte al settore primario dal palco del Teatro Ariston, e che il Festival della Canzone Italiana non è riuscito ad evitare”, pur stando attento al “politically correct” su ogni tema affrontato.
Settore legato alle origini stesse dell’evento, quando negli Anni Quaranta del Novecento, il fioraio di Sanremo Amilcare Rambaldi per rilanciare il commercio dei fiori e il turismo si inventò il Festival, come ha ricordato il grande Roberto Benigni, e da sempre “cantato” nelle sue canzoni più belle dai cantautori che ne hanno scritto la storia.
Tutto questo, proprio mentre la Cia-Agricoltori Italiani, a Roma, nella “Conferenza Economica” n. 9, metteva insieme istituzioni e organizzazioni per lanciare il piano d’azione con le “Agricolture al centro”, un progetto che parte dalla strategicità del settore primario, pilastro di sviluppo, dal punto di vista economico, ambientale, energetico e sociale per costruire misure concrete di sviluppo e ripresa per tutta l’Italia.

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