“Siamo di fronte ad una svolta importante per i produttori ortofrutticoli europei che nei prossimi anni vedranno gradualmente intensificarsi gli scambi con i partner mediterranei e nello stesso tempo affronteranno il rischio di una riduzione delle risorse destinate dalla Politica Agricola Comunitaria al sostegno delle produzioni”: è quanto sottolinea Paolo Bruni, presidente di Cogeca , l’Associazione delle Cooperative Agricole Europee, e del Centro Servizi Ortofrutticoli, in vista dell’apertura dell’area di libero scambio con i Paesi del mediterraneo. Per Bruni, “il fattore chiave su cui fare leva in termini politici è senza dubbio legato alla necessità di incrementare il consumo di frutta che oggi nell’Europa a 27 raggiunge, secondo dati Cso, appena i 210 grammi al giorno per persona .Un valore che, con adeguate strategie, potrebbe in breve raddoppiare garantendo enormi ricadute positive in termini di salute pubblica. Ma la crescita dei consumi - conclude Bruni - dovrà avere ricadute dirette sui produttori europei e non incrementare il deficit commerciale già in atto”.
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