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COLDIRETTI: -60% NEL RACCOLTO DELLE CASTAGNE. A RISCHIO L’ACCOPPIATA AUTUNNALE DEL NOVELLO

“A rischio l’accoppiata più rappresentativa, a tavola, delle feste italiane d’autunno. Con il via libera alla vendita (scattato da ieri, ndr) il Novello diventa il compagno ideale delle castagne che fanno, purtroppo, registrare nel 2010 un crollo drammatico del 60% del raccolto a causa dell’andamento climatico sfavorevole e dell’attacco di un parassita”, il “Cinipide galligeno del castagno” che, da qualche anno, è arrivato in Italia dalla Cina. Lo afferma la Coldiretti, sottolineando che, nonostante il calo della produzione nazionale delle castagne, si dovrebbero raggiungere i 40 milioni di chili che consentono all’Italia di conquistare comunque la leadership nella produzione in Europa e il quarto posto a livello mondiale dopo Cina, Corea del Sud e Turchia.

Leggero, con bassa gradazione (11 gradi) e bouquet aromatico, il Novello viene consumato soprattutto dal pubblico dei più giovani in abbinamento con i prodotti autunnali come le caldarroste. Per le castagne i prezzi variano notevolmente da pochi a decine di euro al chilo, a seconda della qualità del prodotto, del luogo di acquisto, del fatto di essere o meno o già preparate. Senza nulla togliere al piacere di passeggiare nei centri storici dove le caldarroste sono vendute a prezzi elevati, la Coldiretti invita i consumatori a prestare attenzione alla qualità e all’origine e suggerisce di ricorrere a un più genuino fai da te casalingo per garantirsi un prodotto fresco, sicuro ed a costi accessibili. Meglio allora frequentare le sagre in programma in questi giorni in tutta Italia dove è possibile fare buoni acquisti di alta qualità oppure rivolgersi alle imprese agricole e riscoprire il gusto di partecipare nei boschi alla raccolta delle castagne.

Il primato italiano sul piano qualitativo è confermato - spiega ancora la Coldiretti - dalla presenza di ben undici tipi di castagne che hanno ottenuto il riconoscimento europeo. In Toscana sono il Marrone del Mugello Igp, la Castagna del Monte Amiata Igp e la Farina di Neccio della Garfagnana Dop; in Campania sono la Castagna di Montella Igp e il Marrone di Rocca Daspide Igp; in Emilia Romagna il Marrone di Castel del Rio Igp; in Veneto il Marrone di San Zeno Dop e i Marroni del Monfenera Igp; in Piemonte la Castagna Cuneo Igp e il Marrone della Valle di Susa Igp, e nel Lazio la Castagna di Vallerano Dop e il Marrone di Caprese Michelangelo Dop.

Le castagne, delle quali si conoscono oltre cento varietà, sono rimaste nelle tradizioni alimentari autunnali degli italiani ed è possibile consumarle in diversi modi: arrosto, dopo averle incise sul lato bombato; lesse, dopo averle lavate accuratamente cuocerle in abbondante acqua salata per circa 40 minuti; cotte in latte e zucchero; usate per particolari ripieni, nella preparazione di primi piatti o elaborati secondi a base di carne.

La diffusione di quello che Giovanni Pascoli definiva “l’italico albero del pane” si è ridimensionata nel tempo con la massima produzione conseguita in Italia che è stata registrata nel 1911 con 829.000 tonnellate di castagne prodotte su 650.000 ettari.

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