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COLDIRETTI SENZA FRENI: NEI PORTI CIRCONDATI DA TRATTORI E PATTUGLIATI DALLE BARCHE DELL’ORGANIZZAZIONE, “SCOPERTI” POMODORI DALL’EGITTO, GRANO DALL’UCRAINA E FUNGHI CINESI. E DOMANI NEI SUPERMERCATI CON LA MUCCA “ONESTINA” E IL MAIALE “AMBROGIO”

Non accenna a diminuire l’impeto della Coldiretti nella sue manifestazioni per la tutela dell’originalità del made in Italy. L’organizzazione, che oggi con i suoi trattori a preso d’assalto i porti d’Italia, ha denunciato l’arrivo di pomodori secchi provenienti dall’Egitto e dalla Turchia pronti nel porto di Salerno, grano dall’Ucraina a Ravenna, funghi cinesi e olive greche dirette ad Ascoli ad Ancona per finire probabilmente sulle pizze italiane insieme ad olive greche dirette ad Ascoli, nota per le famose olive all’ascolana.

“Una situazione allarmante che - sottolinea la Coldiretti - conferma una vera invasione di alimenti destinati ad essere spacciati come italiani per la mancanza dell’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti i prodotti alimentari”.
E mentre decine di migliaia di agricoltori sono andati alle frontiere del Brennero, Frejus, Tarvisio e Ventimiglia, millecinquecento agricoltori della Coldiretti hanno circondato lo scalo di Ancona e sono entrati nell’area doganale per controllare i tir che trasportano prodotti alimentari, dall’olio d’oliva ai peperoni, dalla pasta ai meloni provenienti dall’estero mentre al Porto di Ravenna è una barca della Coldiretti a pattugliare i 14 km di costa costeggiando tutta la darsena e a Palermo sono sotto controllo i camion che escono dal Porto. Migliaia di allevatori lombardi hanno invece raggiunto alcune significative industrie del latte che lavorano prodotti importati. E’ di fatto bloccato l’ingresso della Lactis di Albano S.Alessandro (Bergamo) del gruppo Parmalat dove si sono create lunghe file di camion.

“Nel porto di Palermo - continua la Coldiretti - sono stati scaricati dal Marocco capperi, una produzione tipica dell’isola, mentre a Brindisi è arrivato dalla Turchia grano duro di cui la regione Puglia detiene il primato nazionale nella coltivazione, mentre a Salerno dall’Uzbekistan sono arrivati ceci anche questi pronti per essere inscatolati e diventare probabilmente minestre di legumi italiane”.

“Ma non mancano scoperte che lasciano sbigottiti come - precisa la Coldiretti - l’arrivo di arance argentine e di pesche rispettivamente nel porto di Palermo ed in quello di Ravenna, che sono le province di maggiore produzione dei due gustosi frutti, o anche i limoni argentini a Salerno, a due passi dalla costiera amalfitana dove si trovano i caratteristici limoneti”.

Ma la guerra di Coldiretti non finisce qui. Domani la mobilitazione arriva a Roma, in piazza Montecitorio, dove gli agricoltori mostreranno quanto raccolto dalle dimostrazioni, e mostreranno come si può produrre formaggio senza latte, mentre il presidente Sergio Marini sarà ricevuto dal presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini.

E, nel frattempo, ci saranno anche blitz dimostrativi in decine di supermercati e ipermercati in tutte le Regioni dove verranno portate anche a pascolare le mucche alla ricerca sugli scaffali di latte e formaggi veramente italiani. Dalle ore 10,30 a Milano al Centro commerciale Milanofiori di Assago di scena la mucca “Onestina” e il maiale Ambrogio, mentre a Roma l’appuntamento al pascolo è nel Centro commerciale Euroma 2 (Via Cristoforo Colombo); a Padova è prevista l’occupazione pacifica del Centro Giotto (Ipermercato Auchan) ed a Caserta (Centro commerciale Campania) e a Marcianise (Località Aurno), con una piccola mandria.

Altre iniziative in Romagna a Faenza, in Toscana a Firenze, nelle Marche a Fano (Pesaro Urbino), in Puglia a Bari, in Sicilia a Palermo, in Friuli a Codroipo (Udine), in Sardegna a Quartu S.Elena (Cagliari), in Basilicata a Potenza, in Liguria a Gabbiano (Savona), in Piemonte a Torino e in altre località.

L’obiettivo della Coldiretti è quello di distinguere sugli scaffali il vero prodotto italiano da quello falso, per dare la possibilità ai consumatori di scegliere consapevolmente.

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