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CON 37,5 MILIONI DI ETTARI DI SUPERFICIE MONDIALI COLTIVATE, 1,9 MILIONI DI OPERATORI E UN MERCATO GLOBALE CHE VALE 50 MILIARDI DI EURO, IL BIOLOGICO SI CONFERMA UNA REALTÀ IN MOVIMENTO E IN CRESCITA. A DIRLO LE CIFRE IFOAM

Con 37,5 milioni di ettari di superficie mondiali coltivate, 1,9 milioni di operatori e un mercato globale che vale 50 miliardi di euro, il biologico si conferma una realtà in movimento e in crescita. A dirlo sono i dati Ifoam (Federazione internazionale dei movimenti per l’agricoltura biologica) elaborati da Ismea. Il valore del suo mercato si concentra in Nord America e in Europa, mentre è più basso (o molto più basso) nei continenti dove risiedono le superfici più ampie. In Europa, nel 2012 sono state in crescita, con percentuali superiori alla media mondiale, sia le superfici che il fatturato, entrambi con una crescita del 6%. Il paese leader è la Germania con un giro d’affari nazionale di poco più di 7 miliardi, seguita dalla Francia (4 miliardi) e dal Regno Unito (1,95 miliardi). L’Italia è al quarto posto, con circa 1,9 miliardi di valore del mercato interno (3,1 se si considera anche l’export) e un peso sul valore totale del mercato europeo bio dell’8%.
Secondo i dati, il consumo pro capite di biologico italiano d’Italia è di 31 euro annui. Pochi se confrontati con quello dei tedeschi (190 euro annui). L’incidenza delle vendite bio sul totale agroalimentare in Italia è dell’1,5%. In Germania è del 7,5%.

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