La spending review, il taglio alla spesa pubblica, ed il riassetto amministrativo locale, non sono certo una peculiarità dell’Italia al tempo della crisi. Anche la Francia, infatti, sta andando verso una riorganizzazione territoriale, che porterà il numero delle Regioni da 22 a 13, accorpando i 96 dipartimenti del Paese in vere e proprie macroregioni.
Una scelta che, per il panorama enoico francese, non cambia le carte in tavola. Ma è interessante notare, come ha fatto il portale francese “Vitisphere” (www.vitisphere.com), il modo in cui cambia la geografia del vino. Ad esempio, sommando le tre categorie, ossia Aop, Igp e vini senza indicazione, la fusione delle regioni Midi-Pyrénées e Languedoc-Roussillon darà luogo alla prima regione per volumi prodotti a livello nazionale, con 16,16 milioni di ettolitri prodotti nel 2014/2015, di cui 10,8 milioni di Igp. Solo la Castilla-La-Mancha, in Europa, è in grado di fare meglio, con 31 milioni di ettolitri prodotti.
Al secondo posto, invece, ma a grande distanza, si piazza la futura Regione Aquitaine-Poitou-Charentes, che dovrebbe produrre circa 7,78 milioni di ettolitri, e a chiudere il podio la Paca - Provence-Alpes-Côte d’Azure, con 4 milioni di ettolitri prodotti.
Se invece prendiamo in considerazione i soli vini a denominazione d’origine (Aop), in testa c’è l’Aquitaine-Poitou-Charente, con 6,5 milioni di ettolitri, seguita dalla Champagne-Ardenne-Lorraine-Alsace (3,65 milioni di ettolitri) e dai Midi-Pyrénées-Languedoc-Roussillon (3,3 milioni di ettolitri).
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