Una magia. È quella che, ancora una volta, è riuscita a ricreare l’iconica “Cena dei Mille” lungo il Viale dei Cipressi di carducciana memoria, di scena ieri, voluta dal Consorzio di Bolgheri (l’edizione n. 1 per i primi 25 anni della denominazione Bolgheri e Bolgheri Sassicaia, nel 2019, la terza quest’anno, per festeggiarne i 30 anni di storia e di successi, come racconta il nostro video, su WineNews). Un tavolata lunga un chilometro con i cipressi illuminati ad incorniciare un cena a lume di candela emotivamente coinvolgente e perfettamente sincronizzata per servire oltre mille invitati, arrivati da tutto il mondo per celebrare l’incanto di Bolgheri. Un territorio nato dal nulla grazie all’intuizione di Mario Incisa della Rocchetta, “papà” del Sassicaia, che oggi è diventato un punto di riferimento mondiale, con la sua poetica interpretazione della luce marina che lambisce colline, boschi e vigneti.
Poesia già percepita da Giosuè Carducci nel 1874. Al cantore della bellezza della natura, primo italiano a ricevere il Premio Nobel per la letteratura, nel 1906, è indissolubilmente legata Bolgheri, tra i territori del vino più prestigiosi al mondo, il cui simbolo è il Viale dei Cipressi: monumento nazionale italiano, voluto nell’Ottocento dal Conte Guido Alberto della Gherardesca, cui si deve la scelta dei cipressi, bella, ma soprattutto pratica perché motivata dal fatto che i bufali mangiavano tutte le altre piante. Sono i versi del Carducci nella poesia “Davanti San Guido” ad aver reso questo Viale il più famoso al mondo. Ci ha pensato poi il vino, e le mani che lo hanno creato, ovviamente, a rendere Bolgheri una storia di successo e di valore, che ha contribuito al rinascimento del vino italiano e al suo ingresso nelle piazze più importanti del vino internazionale.
Il successo planetario di Bolgheri non è un mistero, infatti. Il Sassicaia della Tenuta San Guido, il Masseto e l’Ornellaia delle due Tenute del Gruppo Frescobaldi, il Guado al Tasso della Tenuta della Marchesi Antinori, il Messorio ed il Paleo de Le Macchiole, l’Argentiera di Tenuta Argentiera, il Ca’ Marcanda di Gaja e il Grattamacco del Gruppo ColleMassari, sono alcuni dei grandi capolavori del vino mondiale che sono nati a Bolgheri, e che sono stabilmente tra i 1.000 vini più ricercati al mondo, secondo Wine-Searcher, tra i vini più quotati nelle aste e tra i più valutati e scambiati nel mercato secondario, per il benchmark di settore, ovvero la piattaforma inglese del Liv-Ex.
Un denominazione che genera valore tra i più alti d’Italia: quello medio a bottiglia all’origine è di 21,00 euro, quello annuo della produzione all’origine di 150 milioni di euro, grazie ai 1.365 ettari di vigna iscritti alla Doc (in totale 1.544, di cui il 40% in conduzione biologica), e una produzione media annua di 7.000.000 di bottiglie, di cui il 64% di Bolgheri Rosso, il 19% di Bolgheri Superiore (e Bolgheri Sassicaia), il 12% di Bolgheri Vermentino e Bolgheri Bianco e il 5% di Bolgheri Rosato. L’età media delle vigne è di 16,7 anni, e sono piantate a Cabernet Sauvignon (34%), Merlot (22%), Cabernet Franc (16 %), Vermentino (10%), Syrah (6,5%), Petit Verdot (5%), Viognier (1,5%), Sauvignon Blanc (1%), Sangiovese (1%).
La “Cena dei Mille” nel Viale dei Cipressi serve anche per percepire questo valore e le sue sfaccettature, imprescindibili dal paesaggio che lo ospita. Alla tavola in festa (diretta da Scaramuzzi Team con la Guido Guidi di Firenze) sono stati servite le migliori etichette delle cantine del Consorzio, comprese alcune annate storiche, condivise dai 1.200 commensali tra produttori, rappresentati delle istituzioni locali e nazionali, celebrità, professionisti del settore e giornalisti.
Giornalisti che il giorno prima della cena hanno potuto assaggiare - nel Teatrino del Borgo di San Guido - i Bolgheri Superiore 2022 En Primeur, in commercio a partire dal primo gennaio 2025. 39 le aziende presenti e 43 i vini in assaggio, 17 dei quali campioni da botte. Il 2022 è stato un anno segnato da un particolare periodo di siccità iniziato già a fine inverno e perdurato per buona parte dell’estate. Una svolta decisiva è stata a metà agosto, quando si è verificato il primo di una serie di temporali che sono stati provvidenziali per il periodo più cruciale di maturazione delle uve. Secondo l’analisi del Consorzio, “le varietà bolgheresi hanno mostrato di saper reagire in modo molto positivo, resistendo da un lato alla mancanza di acqua iniziale e dall’altro metabolizzando al meglio e il più in fretta possibile le piogge, consentendo alla fine una maturazione ottimale, in special modo per le varietà meno precoci. La vendemmia è partita in anticipo, in media verso la terza settimana di agosto, e si è conclusa a fine settembre”.
Diversamente dalle aspettative, i vini mostrano sì gradi alcolici ben percepibili, tipici appunto di un’annata calda e secca, ma risultano compensati dalla importante spina acida e da estrazioni di buon livello, con presenza di tannini decisi, ma fini, saporiti e ben integrati, frutto di una maturazione ottimale dei grappoli. Il risultato nel bicchiere sono quindi Bolgheri Superiore 2022 che sono riusciti a mantenere riconoscibili la freschezza e l’eleganza che i vini della denominazione delineano con costanza da qualche anno. WineNews, presente all’En Primeur, ha selezionato, come da tradizione, i migliori assaggi della degustazione.
Poggio al Tesoro, Bolgheri Superiore Sondraia 2022 - campione da barrique
Naso riservato che poi concede profumi di ciliegia, camelia con cenni iodati; sorso minerale, dal tannino sapido e dal lungo finale balsamico.
Campo al Mare, Bolgheri Superiore Baia al Vento 2022 - campione da vasca
Dolci aromi di confettura di prugna e chiodi di garofano al naso, che però fanno emergere anche la tipica foglia di pomodoro; aderenza decisa e speziata in bocca, finale di cioccolato salato.
Fornacelle, Bolgheri Superiore Foglio 38 2022 - campione da vasca
Naso largo, rilassato e profondo, profumato di goudron, peperone dolce e spezie fresche; in bocca acquista aderenza e un bel gioco tra carattere vegetale e fruttato e si prolunga intenso.
La Cipriana, Bolgheri Superiore San Martino 2022 - campione da vasca
Ematico e roccioso al naso, con aromi netti di tamarindo e ciliegia, che tornano anche in bocca; il sorso è fresco e scorrevole, sapido e leggermente amaricante nel finale agrumato e mentolato.
Tenuta Meraviglia, Bolgheri Superiore Maestro di Cava 2022 - campione da vasca
Vino fitto e caldo che risalta il profumo di viola, cui si aggiunge la ciliegia e un che di vinoso; il sorso ha aderenza centrale e sapida, spina acida e tantissima frutta rossa pepata in chiusura.
Argentiera, Bolgheri Superiore Argentiera 2022
Ha un che di mare al naso, con note di ciliegia e macchia mediterranea; in bocca ha buona aderenza salata, poi scorrevolezza floreale che tengono a bada l’esuberanza alcolica.
Grattamacco, Bolgheri Superiore Grattamacco 2022
Profumi dolci di melograno e vaniglia, ciliegia e cacao e infine mentuccia a equilibrare; il sorso è iodato, vellutato e materico, e sul finale aggiunge foglia di pomodoro e violetta ai profumi iniziali.
I Luoghi, Bolgheri Superiore Campo al Fico 2022
Balsami maremmani e ciliegia, con un tocco di arancia rossa che torna anche al sorso; materico e aderente all’esordio, scorre poi iodato e agrumato, chiudendo su note di cipresso e susina.
Michele Satta, Bolgheri Superiore Piastraia 2022
Vino chiaro e delicato, nel calore e negli aromi di fragola, goudron e erbe aromatiche; anche il sorso è garbato, benché deciso, saporito e carnoso, che chiude con tocchi speziati e di viola in caramella.
Orma, Bolgheri Superiore Aola di Orma 2022
Naso scuro e profondo, dalla dolcezza spinosa di piccoli frutti di bosco e balsami boschivi; la bocca ha carattere vegetale, dall’aderenza sapida e dal calore pepato, chiude intenso di melograno e spezie.
Ornellaia, Bolgheri Superiore Ornellaia 2022
Satinato nel bicchiere, sa di ciliegia, cacao e fiori di rosmarino; il sorso ha aderenza decisa, sapidità pepata e vena acida che stempera il calore, chiudendo lungo sulla ciliegia, il goudron e peperone.
Guado al Tasso, Bolgheri Superiore Guado al Tasso 2022
Carnoso e iodato, profuma di sottobosco, ciliegia, pesca e fiori essiccati, che tornano con coerenza al sorso, impressi da tannini risoluti, poi diffusi dall’incedere della freschezza agrumata e mentolata.
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