Quella della vigilia di Natale è serata dell’anno in cui si consuma più pesce, e anche quest’anno le tavole natalizie degli italiani verranno invase dal pescato delle nostre coste, per una spesa complessiva di 1 miliardo di euro. A stimarlo, ImpresaPesca Coldiretti in vista dell’appuntamento del cenone dove, complice la crisi di quest’anno, si riscoprirà il prodotto made in Italy, dal prezzo più contenuto rispetto a scelte esterofile che pesano su tasche e ambiente. E per coniugare patriottismo e portafoglio, arriva il menu low cost a 30 euro per quattro persone proposto dalla Coldiretti, che vede come antipasto moscardini con patate (6 euro) e sauté di cozze e vongole (5 euro); come primo spaghetti o tagliatelle con filetti di triglia (11 euro), mentre il piatto forte è rappresentato dalla zuppa o brodetto di pesce (8 euro) a base di triglie, calamari, moli, tracine, seppie, canocchie e gallinelle (in alternativa, spigole o orate dell’acquacoltura made in Italy al forno).
Pesce tricolore, dunque, su cui occorre avere bene gli occhi aperti al momento dell’acquisto. Sui banconi, come ricorda la Coldiretti, il pescato del Mediterraneo deve riportare l’etichetta obbligatoria per legge con la zona di pesca “Fao 37”, mentre per garantirsi qualità e freschezza, occorre controllare sempre la consistenza delle carni che deve essere soda ed elastica, branchie di colore rosso o rosato e umide, occhi non secchi o opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole. Meglio non scegliere i pesci già mutilati della testa e delle pinne, mentre per molluschi e mitili è essenziale che il guscio sia chiuso. La top-ten delle produzioni made in
Italy è guidata dalle alici, seguite da vongole, sardine, naselli, gamberi bianchi, seppie, pannocchie, triglie, pesce spada e sugarelli, mentre la classifica delle produzioni per fatturato vede primeggiare il nasello, davanti ad alici, seppie, gamberi bianchi, scampi, pesce spada, gamberi rossi, vongole,
pannocchie e sogliole. Eppure, nonostante una produzione di qualitativamente unica e quantitativamente rilevante, 3 piatti di pesce su 4 consumati n Italia sono stranieri, anche se nessuno lo sa, specie per quanto riguarda quello consumato al ristorante.
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