"La doc rappresenta per i consumatori una sorta di "garanzia" sulla qualità del prodotto contenuto nella bottiglia; il rischio è che, a volte, sia una "garanzia virtuale", in quanto, per molteplici denominazioni, non vengono effettuati compiutamente i controlli sui vigneti e sul prodotto, così come previsti dalla legge 164/92": lo comunica la Federazione Nazionale Vitivinicoltura (Confagricoltura), in un documento redatto dai dirigenti Giannozzi, Dorfmann e Zuccaro, approvato all'unanimità.
La Confagricoltura chiede "una maggiore selezione e selettività nell'attribuzione di nuove denominazioni: tra le proposte, anche quella di un approccio a gradi per le nuove denominazioni, concedendo prima l'Igt e poi, successivamente, la doc.
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