Pochi giorni fa, in Usa, è arrivato il via libera alla commercializzazione di pollo per l’alimentazione umana derivante dalla cosidetta “carne coltivata”. Una decisione che, di fatto, rappresenta un cambiamento profondo del mercato e nel mondo della produzione di cibo. E se tante grandi aziende americane ed europee ci investono, è amplissimo il fronte di chi è contrario (e che di recente ha visto in Italia nascere un manifesto sottoscritto da 39 associazioni come Slow Food, Assobio, Coldiretti, Demeter, Federbio, Qualivita, Cia, Città del Vino, Fipe, Codacons e non solo). E ora, a New York, “contro il cibo sintetico o artificiale scendono in campo anche i mercati contadini che siglano una grande alleanza mondiale per fermare una pericolosa deriva che mette a rischio la sana alimentazione e l’agricoltura di tutti i Paesi”. A dirlo Coldiretti e Campagna Amica in occasione della firma dell’intesa sottoscritta nello storico farmer market Grown Nyc di Union Square a New York, alla presenza del presidente della World Farmers Markets Coalition, Richard McCarthy, del presidente Coldiretti Ettore Prandini, del segretario generale Vincenzo Gesmundo e del direttore di Campagna Amica Carmelo Troccoli assieme al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che ha voluto dare il suo sostegno all’iniziativa. L’accordo è stato promosso in occasione della prima approvazione per la commercializzazione negli Sati Uniti di nuovi alimenti a base cellulare di carne di pollo prodotta in laboratorio concessa all’azienda Upside Food da parte del Dipartimento di Stato per l’Agricoltura (Usda) dopo il via libera ottenuto a novembre 2022 dalla Food and Drug Administration (Fda) degli Stati Uniti. Il pollo in provetta di Upside Foods diventa così il primo cibo sintetico venduto nei supermercati e nei ristoranti degli Usa e dovrebbe essere presto seguito anche dalla produzione di Good Meat che aveva ricevuto l’approvazione della Fda a marzo di quest’anno, ma non l’autorizzazione alla commercializzazione da parte dell’Usda.
“I mercati contadini di tutto il mondo fanno dunque fronte comune - sottolinea la Coldiretti - contro un fenomeno, quello del cibo di laboratorio, sostenuto da aggressive campagne promosse dalle grandi multinazionali, facendo propri i dubbi espressi da Fao e Oms che hanno individuato ben 53 pericoli potenziali per la salute, dalle allergie ai tumori ma anche le preoccupazioni sul piano ambientale. I risultati della ricerca realizzata da Derrick Risner ed i suoi colleghi dell’Università della California a Davis hanno evidenziato che il potenziale di riscaldamento globale della carne sintetica definito in equivalenti di anidride carbonica emessi per ogni chilogrammo prodotto è da 4 a 25 volte superiore a quello della carne bovina tradizionale”.
Ma contro la carne sintetica si schiera anche uno degli sportivi americano più famosi al mondo, LeBron James, miglior marcatore nella storia della Nba, la lega professionistica di basket. “Nelle stories sul suo profilo ufficiale Instagram @Kingjames - spiega Coldiretti - ha postato l’annuncio del via libera dell’Usda al commercio del pollo fatto in laboratorio accompagnato da un clamoroso ed eloquente commento: “Man HELL NAHH!!!!!!” traducibile con “Diavolo, nooooo!!!!”. Una presa di posizione significativa, sottolinea l’organizzazione degli agricoltori, poiché viene da uno sportivo noto non solo per le prodezze a canestro ma anche per il suo impegno sociale in favore delle fasce più povere della popolazione. A rafforzare l’intesa, è stato firmato il gemellaggio tra i mercati contadini di Roma con quelli della rete Grow Nyc di New York, con ben 66 punti vendita a km zero attivi nella Grande Mela. Si tratta - spiegano Coldiretti e Campagna Amica - del primo atto del programma denominato “Sister Markets” che punta a favorire la collaborazione tra 25.000 mercati contadini riconosciuti e strutturati presenti oggi in quasi 50 Paesi nel mondo, per un bacino di utenza stimato in oltre 300 milioni di consumatori”.
La World Farmers Markets Coalition è uno dei dieci programmi della Fao selezionati nel progetto di Food Coalition. Le organizzazioni fondatrici sono per l’Italia Coldiretti e Fondazione Campagna Amica, la Fmc per gli Usa, Gront Marked per la Danimarca, e Bondens Marked per la Norvegia. Tra i Paesi coinvolti e le cui associazioni con l’occasione aderiranno, ci sono gli Usa, l’Australia, il Giappone, il Canada, il Cile, il Ghana e l’Inghilterra, tanto per citarne solo alcuni. Una realtà che coinvolge 250.000 agricoltori e famiglie. Tra gli obiettivi della World Farmers Markets Coalition c’è la diffusione di un modello di sviluppo economico ambientale e sociale sostenibile, tramite la filiera corta con il supporto all’agricoltura familiare, la promozione del cibo locale e l’emancipazione degli agricoltori, in particolare delle donne e dei giovani. Punto rilevante dell’azione associativa è la conservazione della biodiversità e la lotta ai cambiamenti climatici. Supportata dalla Fao la coalizione è uno strumento per la diffusione dei mercati contadini nel mondo, con particolare riguardo ai Paesi in via di sviluppo, accompagnando da una parte i governi verso l’adozione di un quadro normativo specifico e dall’altra assistendo le associazioni locali degli agricoltori nello sviluppo di reti come quella di Campagna Amica in Italia, della Farmers Market Coalition negli Stati Uniti o in Canada, con supporto a livello tecnico-legale, di comunicazione e di formazione per manager e agricoltori. “L’obiettivo è sostenere un fenomeno che negli ultimi anni - concludono Coldiretti e Campagna Amica - hanno visto una crescita senza precedenti, divenendo un fenomeno sociale ed economico di carattere mondiale. Non a caso la World Farmers Markets Coalition ha avanzato una formale richiesta alla Fao dell’organizzazione di una Giornata mondiale dei mercati contadini”.
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