02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

COSA HANNO IN COMUNE SOAVE, ETNA E CAMPI FLEGREI CON ALTURE DEL GOLAN, GALIZIA, CALIFORNIA E CAPOVERDE? SONO SOLO I TERROIR DEL MONDO DI VINI MOLTO PARTICOLARI: I “BIANCHI DEI VULCANI”. IN CERCA DI IDENTIKIT: A “VULCANIA 2011” (16-17 GIUGNO)

Cosa hanno in comune il territorio del Soave, l’Etna ed i Campi Flegrei dell’Italia, con le alture del Golan tra Israele, Siria, Libano e Giordania, la Galizia in Spagna, la California in America e le isole di Capoverde nell’Oceano Atlantico? Sono solo alcuni dei luoghi del mondo dove si trovano i terroir di vini molto particolari: i “bianchi dei vulcani”. In bilico tra una categoria enologica ben definita, chiari caratteri che permettono una loro classificazione ed una semplice e comprensibile identificazione da parte degli eno-appassionati, questi vini sono in cerca di un loro identikit: per definirlo, alcuni dei più importanti esperti di vino si danno appuntamento a “Vulcania 2011”, il forum internazionale dei vini bianchi da suolo vulcanico dedicato ai professionisti del settore - da Attilio Scienza (Università di Milano) a Nicola Frasson e Gianni Fabrizio (Gambero Rosso), a cura del Consorzio del Soave, in collaborazione con Veneto Agricoltura, di scena il 16 e 17 giugno a Montecchia di Crosara (Verona) nell’azienda Agricola Sandro De Bruno (info: www.ilsoave.com).
Ha un senso parlare di vini da suolo vulcanico come una vera e propria categoria enologica? Esistono chiari caratteri identificativi che permettano la loro classificazione? E poi di fatto come può un consumatore riconoscerli? Queste e molte altre domande saranno affrontate a “Vulcania”, che vuol essere un vero e proprio laboratorio di indagine e di approfondimento per tracciare un identikit reale dei vini bianchi da suolo vulcanico, attraverso una lettura trasversale che dal Soave all’Etna, passa per i Campi Flegrei per poi spostarsi oltre i confini, sulle alture del Golan, in Galizia, in California e a Capoverde, solo per citare alcune tra le zone nel mondo a più marcata origine vulcanica, territori diversi tra loro per latitudine e microclima, ma capaci di esprimere vini bianchi di grande carattere e di marcata mineralità. A portare il loro contributo ed esprimere il loro pensiero ci saranno, tra gli altri, il professor Attilio Scienza, docente di Viticoltura all’Università di Milano, e Luca Gardini, Miglior Sommelier del Mondo.
Ma a “Vulcania” sarà anche possibile scoprire direttamente questi vini molto particolari, grazie a Calici nel cratere, degustazione di vini Soave prodotti sui versanti vulcanici del Monte Calvarina con la partecipazione di Roberto Zorzin della Sezione Geologia e Paleontologia del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, che racconterà “Quando il Vulcano ha 40 milioni di anni”. Luca Ciancio, professore di Storia della Scienza dell’Università di Verona presenterà invece il volume “Della Valle vulcanico-marina di Roncà”. Il professor Attilio Scienza, docente di Viticoltura all’Università di Milano, parlerà di “Vini e vulcani” e del volume “Vulcania, la voce della terra”, mentre Nicola Frasson e Gianni Fabrizio, tra i curatori “Guida Vini d’Italia” del Gambero Rosso, saranno i protagonisti, rispettivamente, delle presentazioni di vini e paesaggi “Tra tufi e basalti. Quattro Soave a confronto” e “L’Italia dei vulcani Etna - Monti Lessini - Vesuvio”, di cui Luca Gardini, miglior Sommelier del Mondo 2010 traccerà il profilo sensoriale. La presentazione dei paesaggi e dei vini di “Wwv world wide vulcanoes Israele - le alture del Golan; Galizia - Rias Baixas; California - Napa Valley; Capoverde - Fogo”, sarà invece affidata al professor Attilio Scienza.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli