Un’offerta sempre più ampia, calibrata per nuovi e vecchi trend, canali distributivi presenti in modo capillare, dalla bottega dietro casa fino all’ipermercato passando per l’online. L’acquisto di un prodotto alimentare è qualcosa di personale e quindi di non standardizzato anche se sembrano esserci dei punti fissi che coinvolgono di più. Sono infatti costo e sapore ad incidere maggiormente sulle decisioni dei consumatori nella scelta del cibo, aspetti importanti, certamente, ma che non dovrebbero scavalcare fattori come la sicurezza alimentare o l’origine. E così, con l’obiettivo di consentire agli europei di prendere decisioni consapevoli sugli alimenti, arriva “Safe2Eat 2024”, la campagna di sensibilizzazione alle questioni di sicurezza alimentare lanciata dall’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ndr) insieme ai suoi partner negli Stati membri dell’Ue.
Non si tratta di una novità ma di un ritorno con il lancio avvenuto in occasione di Cibus, a Fiere di Parma, l’evento di riferimento del settore agroalimentare made in Italy di scena fino al 10 maggio. Quest’anno, spiega l’Efsa, la campagna allarga il raggio d’azione coinvolgendo, complessivamente, 18 Paesi: Romania, Repubblica Ceca, Ungheria, Grecia, Estonia, Croazia, Italia, Lettonia, Cipro, Slovenia, Spagna, Lussemburgo, Slovacchia, Austria, Polonia, Portogallo, Irlanda e Macedonia del Nord. Margine per ottenere degli ottimi risultati ci sono tutti, considerato che da una ricerca condotta dall’Efsa nel 2023, in collaborazione con Ipsos, è emerso che quasi il 70% degli europei manifesta un interesse nell’ambito della sicurezza alimentare. Tuttavia, il 60%, ritiene che le informazioni sulla sicurezza alimentare sono troppo tecniche e difficili da capire. Per questo motivo, precisa l’agenzia, “la campagna mira a stabilire un collegamento tra la scienza della sicurezza alimentare e il cibo che finisce sulle nostre tavole, consentendo ai consumatori di compiere scelte alimentari consapevoli”, ha affermato Bernhard Url, direttore esecutivo Efsa.
Ad incidere maggiormente sulle decisioni dei consumatori relative al cibo, secondo un’altra ricerca sulla sicurezza alimentare nell’Ue, sono il costo e il sapore, fattori che si attestano rispettivamente al 54% e al 51%, seguiti dalla sicurezza alimentare e dall’origine degli alimenti, entrambe al 46%. Quattro persone su dieci affermano che il contenuto nutrizionale è importante, il 16% cita l’impatto ambientale e climatico, mentre per il 15% sono la propria etica e le proprie convinzioni a guidare la scelta. Malattie di origine alimentare, tecniche corrette di preparazione del cibo, etichette e pratiche di riduzione dello spreco alimentare sono i punti della campagna che vuole sensibilizzare anche sui nuovi alimenti.
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