“Crediamo fortemente nelle Langhe e nel Barolo. Lo consideriamo un investimento: queste sono terre che domani avranno un grandissimo valore”. Achille Boroli, giovane imprenditore vitivinicolo alla guida della cantina Boroli a Castiglione Falletto, commenta così la nuova acquisizione di Cascina Sorello: 4 ettari e mezzo di vigneti coltivati a Nebbiolo da Barolo a La Morra, già confermata in esclusiva a WineNews nel Boroli Wine Forum. Un corpo unico di vigneti e una grande villa che, dall’alto, guarda verso Cherasco. Salgono a 10, così, gli ettari di nebbiolo da Barolo (l’azienda ne ha 27 in tutto, www.boroli.it) di proprietà della famiglia Boroli: “e siamo ancora interessati ad acquistare nuovi vigneti - rivela Achille - con Cascina Sorello la produzione di bottiglie di Barolo salirà a 90.000”. C’è anche una novità in arrivo per l’azienda: “con la vendemmia 2013 avremo un nuovo cru: La Brunella, a Castiglione Falletto. Era un vecchio cru dimenticato. È stato reinserito nelle Menzioni geografiche aggiuntive e noi siamo gli unici a produrre il Brunella. Andrà in commercio dal 2017”.
Ennesima testimonianza di una complessità e di una distintività di ogni piccolo appezzamento di vigna, di Barolo, e di ogni vino che da uno di questi nasce, che pesano molto sul valore dei vigneti e delle bottiglie stesse.
E ultima notizia, in ordine di tempo, di una serie di “passaggi di mano” interni al territorio, dove sono quasi sempre gli stessi artigiani e produttori della Langhe, forti dei guadagni accumulati negli anni grazie al prestigio dei loro grandi vini, a comprare quei pochissimi ettari vitati a Barolo che finiscono sul mercato, e il cui valore supera facilmente il milione di euro ad ettaro. Come
l’acquisto del cru Vigna Arione (nove ettari in tutto, di cui tre e mezzo coltivati a Nebbiolo da Barolo), comprato da “Mr Monfortino” Roberto Conterno (come riportato in anteprima da WineNews, notizia che ha fatto il giro del mondo), dalla cantina Gigi Rosso, o i vigneti che un altro big del Barolo, Paolo Scavino, sta per comprare nel cru storico Ravera, come ci ha confermato la stessa cantina di Castiglione Falletto, senza dimenticare Pio Cesare, che ha sede nel cuore di Alba, e che a fine 2014, ha comprato 8 ettari di vigna nel cru Mosconi, a Monforte d’Alba.
Boroli produce anche Barolo Villero e Barolo Cerequio. Le loro bottiglie sono distribuite da Moët Hennessy, leader mondiale nel settore dei vini ed alcolici di lusso in oltre 140 Paesi.
“C’è una forte richiesta di Barolo in tutto il mondo - conferma il giovane imprenditore - Moët Hennessy, in un solo anno, ci ha già inserito in 28 Stati, ma cresceremo. Ci sono buone notizie soprattutto da Stati Uniti e Giappone”.
In totale Boroli produce oltre 220.000 bottiglie all’anno: oltre a Barolo, Barbera d’Alba, Chardonnay, Langhe Nebbiolo, Moscato. Papà Silvano e mamma Elena, un passato da editori a Novara, hanno acquistato i primi appezzamenti alla fine degli Anni 90: prima ad Alba, dove ora c’è la Locanda del Pilone (ospita ogni anno il Boroli Wine Forum con personaggi di fama internazionale), poi l’azienda di Castiglione Falletto. Nel 2000 è Achille a prendere in mano l’azienda. L’unico di quattro fratelli che si occupa di vino. Il primogenito Carlo produce caschi, maschere e abbigliamento da sci con il marchio Briko, il secondo, Guido, è architetto; l’ultimo, Filippo, è medico.
Fiammetta Mussio
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