Il tappo, nel vino, è una delle variabili che può fare la differenza. E se è vero che, come dimostrano tante ricerca di mercato, per i vini di più rapida rotazione il tappo a vite, per esempio, è sempre più diffuso e accettato senza problemi dai consumatori, e che anche i tappi sintetici di qualità stanno vivendo un buon momento, nel cuore degli appassionati la prima scelta rimane sempre il tappo naturale di sughero. Almeno negli Stati Uniti, mercato n. 1 al mondo per il vino, stando ad un sondaggio on line della rivista enoica più diffusa “Wine Spectator” (www.winespectator.com).
Alla domanda “che tipo di chiusura per una bottiglia di vino preferisci?”, la risposta è chiarissima: il 93% degli oltre 4.000 che hanno risposto dice “natural cork”. Poi c’è un 4% che preferisce lo “screwcap”, e un 1% che dice il tappo in vetro o quello sintetico, e un 2% che risponde che non fa poi troppa differenza.
Un dato netto, che rincuora i produttori di tappi di sughero, e che dice quanta strada sul fronte della comunicazione e della divulgazione ci sia ancora da fare per chi ha puntato sulla produzione delle chiusure alternative.
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