“La cultura del cibo è parte integrante della storia italiana e per questo motivo apprezziamo ancora di più che l’Onu divenga il luogo dove promuovere un’alimentazione naturale e sicura, che preservi la biodiversità e rispetti le tradizioni culturali”. Così l’ambasciatore Cesare Maria Ragaglini, rappresentante permanente dell’Italia alle Nazioni Unite, per il lancio al Palazzo di Vetro a New York dell’Anno Internazionale della quinoa (alimento particolarmente nutritivo che secondo l’Onu può avere un ruolo importante nell’eliminazione di fame, malnutrizione e povertà), alla presenza del presidente della Bolivia Evo Morales Ayma, promotore dell’iniziativa. “Un’alimentazione sana - spiega Ragaglini davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite - contribuisce a combattere la fame e la malnutrizione, a ridurre la mortalità infantile, a prevenire malattie non trasmissibili e sradicare alcune pandemie”. Il diplomatico italiano ha fatto anche un riferimento all’Expo di Milano del 2015: “sarà una piattaforma straordinaria che consentirà di esporre tradizione, creatività e innovazione nel settore alimentare, promuovendo nel contempo la ricerca e le tecnologie per il miglioramento del valore nutrizionale, la conservazione e la distribuzione del cibo”.
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