Non solo grandi cru in cantina. E’ la “capsulomania” la nuova passione che sembra contagiare, sempre più, enoappassionati, i “wine lovers” professionisti, i viticoltori, e i collezionisti a vario titolo. E sono già molte migliaia coloro che si scambiano quei dischetti metallici, spesso litografati, che rivestono i tappi in sughero di spumanti e vini frizzanti. Con un mercato che vede valutati questi mini oggetti di design a prezzi che oscillano dai 50 centesimi a oltre 120 euro, fino a stime libere per le rarità serigrafate.
A fotografare questa nuova tendenza è il catalogo generale “Capsule italiane di spumanti e vini frizzanti”, curato da Renato Procacci per Agra Editrice. Il catalogo (edizione n. 5) vanta quest’anno 650 new entry riprodotte nei colori, cromature e nella grafica, regione per regione.
Oltre a ripercorrere la storia, il volume del Club Collezionisti Capsule sottolinea “che in Francia la capsulomania annovera 50.000 appassionati e 40.000 in Spagna, dove è stato anche realizzato un museo delle “plaques”, per un totale di 200.000 al mondo.
L’Italia è ancora lontana dai grandi numeri ma “si tratta di un fenomeno in crescita - afferma il presidente dei collezionisti, Elia Rustignoli - tanto che i produttori di bollicine, le aziende spumantistiche italiane, lo seguono e sostengono realizzando grafiche sempre più raffinate, spesso vere e proprie opere d’arte in miniatura”.
Il Club Collezionisti Capsule organizza incontri e convegni a tema a cui partecipano centinaia di appassionati.
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