Non bastava la preoccupazione per la peronospora che è già tornata a “mordere”, che la Francia enoica si trova di fronte ad un altro problema da affrontare: quello del maltempo. Temporali e grandinate hanno messo a dura prova due territori simboli d’Oltralpe, Bordeaux e Beaujolais dove la produzione di vino è certamente rilevante per l’economia dei territori. Il magazine online “Vitisphere” ha raccolto le voci dei produttori che hanno delineato uno scenario critico.
A Bordeaux sono bastate due notti di grandine per spazzare via il raccolto in una parte del vigneto del Médoc e di Saint-Emilion, intorno a Fronsac, Lalande-de-Pomerol e Lussac. La grandine di questa settimana è caduta con un’intensità importante, tanto che c’è chi ha dichiarato di aver già perso tutto il raccolto o quasi. E dopo gli eventi atmosferici simili del 2022, la stanchezza e la voglia di abbandonare i vigneti viene a galla perché il lavoro va in fumo e l’instabilità di chi fa questo mestiere sta prendendo il sopravvento. Seri problemi anche nel Médoc (strutture comprese) dove sono stati “colpiti più di 1.900 ettari e 134 aziende agricole”, ha precisato Nathalie Delattre, senatrice della Gironda e co-presidente Association Nationale des Élus de la Vigne et du Vin. Chicchi di grandine come palline da golf hanno causato danni fino all’80% dei terreni più vicini all’estuario della Gironda.
Anche i vigneti del Beaujolais non se la passano bene, la zona ha danni a macchia di leopardo, dal 10% fino al 60% dei grappoli, in base a dove i vigneti sono esposti, ma ancora non è stata definita una stima precisa sulla perdita del raccolto. Eppure, nonostante tutto, c’è anche chi resta ottimista per quanto riguarda la produzione di vino di un’annata che si trova di fronte pure l’ostacolo della peronospora che è già in pressione sui vigneti.
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