02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

DA BRUXELLES UNA DIRETTIVA SULLE VITI TRANSGENICHE SUSCITA DURE REAZIONI. EZIO RIVELLA (UNIONE ITALIANA VINI): “NON È IL CASO DI ALLARMARSI”

Italia
Il presidente dell'Unione Italiana Vini, Ezio Rivella

L’approvazione a Bruxelles di una direttiva che regola la commercializzazione di viti geneticamente modificate ha scatenato oggi una ridda di polemiche in tutta Europa, riaprendo un tema che negli ultimi tempi era stato messo da parte dall’emergenza “mucca pazza”. Immediate le risposte dei partiti e dei movimenti ecologisti: in Italia, i Verdi hanno preannunciato una dura reazione contro quella che è stata definita “una scelta irresponsabile” ed un “attacco alla sicurezza e alla qualità”. Altrettanto deciso il commento di Greenpeace, che considera la direttiva europea un fatto di eccezionale gravità che minaccia la nostra tradizione enologica ed i consumatori. Più aperta la posizione di Ezio Rivella, presidente dell’Unione Italiana Vini: “non mi sembra il caso di preoccuparsi troppo: ritengo giusto che la ricerca vada avanti e si continui a sperimentare. Questa direttiva può essere letta come una forma di tutela futura nei confronti dei consumatori: ricordiamoci infatti che al momento i vini geneticamente modificati non esistono.
Nel settore l’argomento non è nuovo: già all’inizio del secolo si tentavano ibridazioni per creare varietà di viti resistenti all’oidio o alla filossera, che però non rispettavano il principio fondamentale, ossia quello della qualità. Il vino che producevano non era buono, e dunque furono abbandonate. Questo dimostra che alla fine il fattore decisivo è la qualità del prodotto”. A Bruxelles, intanto, si affrettano a gettare acqua sul fuoco: il vino e le viti transgeniche non sono ancora tra noi, dicono, e la direttiva varata oggi serve solo a garantire che in futuro siano eseguiti tutti i controlli richiesti. Insomma, anche se oggi il problema non si pone - poiché sul mercato non esistono prodotti vinicoli Ogm - si è voluto prepararsi per un ipotetico domani, quando chi volesse realizzare un “vino transgenico” dovrà rispettare le stesse norme e procedure previste per qualsiasi materiale geneticamente modificato.

Eleonora Ciolfi

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli