Da un Campidoglio all’altro. Ovvero da quello più “moderno”, meglio conosciuto al mondo come Casa Bianca, all’originale italiano, quello di Roma. Si parla di orti: quello biologico ed ormai celeberrimo di Michelle Obama alla “Withe House” ha fatto scuola, e anche la sede del Comune di Roma ospiterà uno spazio dedicato alla coltivazione - rigorosamente bio - dei frutti della terra. Lo ha deciso il primo cittadino Gianni Alemanno, che, forse memore dei suoi trascorsi da titolare del Dicastero dell’Agricoltura, addirittura raddoppia: non uno, bensì due orti. Il primo, stabile, verrà realizzato nella parte di giardino del palazzo, che si affaccia sulla scala di Sisto IV, e qui verranno coltivati gli ortaggi tipici dell’Agro romano che, una volta raccolti, saranno distribuiti alle associazioni che gestiscono le mense per i poveri.
Il secondo, di maggiori dimensioni e dal carattere didattico, sarà invece temporaneo e verrà allestito nella piazza antistante, attorno alla statua di Marco Aurelio, seguendo il tracciato della stella michelangiolesca che ne disegna il pavimento. Nato da un accordo con Slow Food, e dal forte impatto scenografico, questa insolita coltivazione sarà alloggiata in speciali cassoni di legno disposti lungo le linee del disegno sul pavimento della piazza, e darà spazio a prodotti tipici italiani, ma anche delle comunità straniere di Roma e ad una serie di ortaggi per valorizzare la biodiversità vegetale, tema caro al movimento della chiocciola. “Si tratta di un’iniziativa che servirà a insegnare a grandi e piccini - ha spiegato il responsabile della sede romana di Slow Food, Franco Fanoli - l’importanza della stagionalità e della cultura del territorio”. L’orto “michelangiolesco” sarà inaugurato i primi giorni di ottobre, con l’annunciata presenza della first lady americana, e smantellato dopo la manifestazione “Terra Madre”, di scena dal 21 al 25 ottobre a Torino insieme al Salone del Gusto.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025