Da domani, 1 agosto, salvo clamorose sorprese dell’ultimo minuto, e fino a nuovo ordine, il vino europeo ed italiano pagherà il 15% di dazi per entrare in Usa. Lo ha lasciato intendere chiaramente il portavoce della Commissione europea Olof Gill durante il briefing con la stampa di oggi. “La Commissione europea rimane determinata a raggiungere e garantire il numero massimo di esenzioni anche per prodotti tradizionali come vini e liquori, ma non ci aspettiamo che vini e liquori siano inclusi tra il primo gruppo di esenzioni che saranno annunciate domani dagli Stati Uniti. Pertanto questo settore, come tutti gli altri settori economici, sarà soggetto al 15%”, ha detto Gill. Parole che allontanano almeno temporalmente, ma non cancellano del tutto, la speranza, per il vino, di essere inserito nella lista dei prodotti “zero-per-zero”, che evidentemente, dopo una prima stesura, verrà ancora aggiornata e modificate nelle trattative che, fatto salvo il tetto massimo del 15% di dazi concordato da Trump e Von der Leyen nei giorni scorsi, andranno ancora avanti e si annunciato tutt’altro che rapide e semplici. Sempre che domani arrivi davvero il documento ufficiale che sancisce l’inizio del nuovo scenario, che secondo rumors da Bruxelles, però, potrebbe anche slittare di qualche giorno.
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