Partirà da Gorizia la crociata - lo slogan è “Salviamo gli antichi vitigni italiani” - per difendere il grande patrimonio viticolo d’Italia, a rischio di estinzione. L’occasione è “Ruralia”, dall’11 al 14 ottobre, ed in particolare una sorta di “veglia” (il 12 ottobre, ore 17) per raccontare in parole e musica la storia degli antichi vitigni italiani, minacciata dall’omologazione del gusto, sempre più orientato verso un massiccio utilizzo di varietà internazionali. Ad orchestrare la “veglia” sarà Paolo Frola, cantastorie dei vini, insieme alle testimonianze di alcuni amici del mondo del vino e dello spettacolo: dal “guru” degli antichi vitigni e docente di viticoltura all’Università di Milano, Attilio Scienza al direttore dell’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano, Antonio Calò, dall’umbro Marco Caprai, che ha riscoperto il Sagrantino di Montefalco, alla trentina Elisabetta Foradori, che ha investito sulle potenzialità del Teroldego. Ed ancora i produttori Massimo Bernetti della marchigiana Umani Ronchi, Girolamo Guicciardini Strozzi, Luigi Folonari, i giornalisti Davide Paolini (Il Sole 24 Ore) e Carlo Cambi (gruppo La Repubblica/L’Espresso) … “A Gorizia, si potrà ritrovare o scoprire i migliori vini - spiega il direttore dell’Ente Fiere Gorizia, Maurizio Tripani - da vitigni autoctoni italiani: dal Piemonte, il Gavi, il Rovereto Gavi Vignavecchia, il Timorasso, la Croatina, il Barbera, il Dolcetto, il Cortese; dalla Lombardia, il Valtellina superiore; dal Trentino, il Lagrein, il Nosiola, il Teroldego Rotaliano, il Granato Teroldego; dalla Liguria, l’Ormeasco, il Pigato, il Vermentino; dal Veneto, il Torchiato di Fregona, il Friulario, il Vaio Amaron Amarone della Valpolicella; dal Friuli Venezia Giulia, il Picolit Neri, l’Ucelut, lo Scjaglin, il Refosco friulano, la Polsakica, la Ribolla, il Corvino, il Tocai friulano, lo Schioppettino, la Malvasia istriana, il Terrano, dalla Toscana, il Foglia Tonda e il Prugnolo, dalle Marche, il Verdicchio, il Montepulciano d’Abruzzo, il Pecorino, il Passerina; dall’Umbria, il Sagrantino di Montefalco; dalla Campania, l’Ischia Biancolella, l’Ischia Forastera Per’e Pelummo, l’Ischia Rosso Riserva Mario D’Ambra; dalla Basilicata l’Aglianico del Vulture; dalla Sicilia il Nerello, il Nerello Cappuccio, il Mascarese, il Carricante, il Nero d’Avola, il Mannella, dalla Calabria il Magno Megonio ed il Cirò Riserva Duca Sanfelice”.
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