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LETTERATURA

Da “I delitti del BarLume” a “La Regina dei Sentieri”, la Maremma immortalata da Marco Malvaldi

Come nella serie cult, la costa Toscana tra i vigneti, il mare e l’ispirazione nata al Castello del Terriccio è lo sfondo scelto con Samantha Bruzzone

“Non di solo vino vivono i romanzieri”, ma insomma, visto che per la scrittura di questo giallo ambientato tra i vigneti assolati della Maremma Toscana, gli autori curiosamente ringraziano Albiera Antinori, presidente Marchesi Antinori, e Vittorio Piozzo di Rosignano, alla guida del Castello del Terriccio, “per aver fornito continua ispirazione con i prodotti delle loro cantine”, riferimento del vino toscano, ma anche Ivo Basile, storico responsabile comunicazione della griffe siciliana Tasca d’Almerita, e Gianluca Putzolu, direttore commerciale Le Macchiole, azienda che ha scritto la storia di Bolgheri, per averli fatto “assaggiare parecchi concetti fondamentali del mondo di cui parliamo”, e, ancora, Adriana Falsone, perché “non so quante siano le case editrici dotate di sommelier”, ed i ristoratori Augusto Cava e Franco Manna “che il vino ce lo hanno fatto scoprire quando eravamo studenti universitari, nel corso di epiche serate nei loro ristoranti”. Lo racconteranno, come fanno nel loro ultimo romanzo, “La Regina dei Sentieri” per Sellerio Editore, Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone (che abbiamo recensito su WineNews, nel 2024 quando è uscito), il 1 agosto, nella rassegna internazionale “Una Montagna di Libri” a Cortina d’Ampezzo, in un evento al Grand Hotel Savoia, che fonde vino, territorio e letteratura, con una degustazione dei vini del Castello del Terriccio, guidata da Vittorio Piozzo di Rosignano, che dialogherà con gli scrittori insieme a Francesco Chiamulera, ideatore e responsabile della rassegna.
Ne “La Regina dei Sentieri”, Malvaldi - tra gli scrittori italiani più amati, autore, tra gli altri dei celebri romanzi che hanno ispirato la fortunatissima serie tv “I delitti del BarLume”, sempre sullo sfondo della Maremma, e in particolare dell’Isola d’Elba, ma anche de “Il borghese Pellegrino” con il personaggio del “padre” della cucina italiana Pellegrino Artusi - e Bruzzone, compagni nella vita e nel lavoro, Corinna Stelea, sovrintendente di polizia giudiziaria, e l’amica Serena Martini, chimica mamma ed esperta sommelier, si trovano a collaborare a un “cold case” ridiventato attuale, avvenuto in quella zona, la Maremma toscana, ricca di tradizioni e arricchita dalla modernità agricoloturistica. Corinna, un metro e novanta di professionalità e tenacia, deve occuparsi del caso per lavoro; Serena, multidimensionale per necessità, cercando lavoro si ritrova per caso invischiata nella medesima faccenda. Succede che un vecchio Ape riemerge da un laghetto prosciugato all’interno della Cantina alla Tegolaia, un’enorme tenuta vinicola nei pressi di Bolgheri, rilevata da una multinazionale olandese. È il motocarro che percorreva filari di vigne guidato dal pittoresco marchese Crisante Olivieri Frangipane, proprietario (“vignaioli dal mille e dugentoquaranta” si legge nel blasone di casa) di un’azienda molto più piccola, ma con una produzione di bottiglie di altissima qualità. Il ritrovamento dell’Ape, tanti anni dopo la scomparsa del nobiluomo, è conferma della sua probabile morte. Ma che morte? Corinna, chiamata a far luce, e Serena coinvolta suo malgrado, non hanno dubbi, anche perché il Frangipane aveva un’indole e delle abitudini lontanissime da quell’ambiente dei manager della viticoltura. L’indagine si concentra, quindi, sul conflitto tra marketing e tradizione; e sarà proprio il vino, propriamente usato, degustato in adeguata compagnia, a mostrare la strada verso la soluzione.
Dopo l’incontro nel 2024 con Luciano Ferraro, vicedirettore “Corriere della Sera” e curatore della guida “I Migliori 100 Vini e Vignaioli d’Italia”, il Castello del Terriccio torna a Cortina con una nuova tappa di un dialogo tra vino e letteratura, nel segno di un’identità toscana forte, autentica, fatta di storie da raccontare e da “degustare2, che ha sempre ispirato gli scrittori, se solo si pensa proprio alla Maremma, e al grande poeta, primo italiano a ricevere il Premio Nobel per la Letteratura, nel 1906, Giosuè Carducci, al quale è indissolubilmente legata Bolgheri ed il suo simbolo, il Viale dei Cipressi, protagonisti della poesia “Davanti San Guido”, ma anche al “Sommo Poeta” Dante Alighieri, a Luciano Bianciardi, Carlo Cassola ed Italo Calvino, senza dimenticare gli artisti, i Macchiaioli, che ne hanno il soggetto prediletto nei loro quadri più famosi.
E non è nuovo neppure il legame tra il mondo letterario e il Castello del Terriccio, una delle maggiori proprietà agricole della Toscana e d’Italia, con i 1.500 ettari complessivi, estesi lungo il limite settentrionale della Maremma Toscana nelle vicinanze di Bolgheri, con 60 ettari a vigneto, in cui nascono vini come Lupicaia, Castello del Terriccio e Tassinaia, e 40 ettari di uliveto, e il resto a bosco, macchia mediterranea, seminativo e pascoli in cui vivono libere mandrie di bovini di razza Limousine, attorno ad un piccolo borgo storico in cui ci sono anche il ristorante Terraforte con lo chef Cristiano Tomei, e la guest house Villa La Marrana, con una spettacolare vista sul mare e sulle isole dell’arcipelago toscano. Già nel 2015, grazie alla visione di Gian Annibale Rossi di Medelana, storico patron del Castello del Terriccio e creatore del Lupicaia, nacque il “Premio Terriccio - Il Romanzo della Storia”, tra le prime iniziative in Italia dedicate alla narrativa storica, e che ha portato in Maremma tanti grandi scrittori italiani ed internazionali. Con lo stesso spirito di valorizzazione culturale, il nipote Vittorio Piozzo di Rosignano ha proseguito in questo percorso, avviando la collaborazione con “Una Montagna di Libri” con l’intento di portare a Cortina autori e personaggi che condividono la passione per il vino e si sono distinti per la sua valorizzazione.

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